I maestri del Midrash, nel commentare un verso del Canto dei Cantici, per insegnarci come intraprendere il percorso della Teshuvah (sincero pentimento e ritorno sulla giusta via), affermano che il Signore misericordioso ci chiede: “Apritemi un’apertura come il foro di uno spillo”. Questa richiesta, non sarebbe altro che una prova, necessaria per testare il nostro impegno a voler intraprendere questo percorso di Teshuvah. Se viene superata, nell’aprire quel piccolo pertugio, poi sarà il Signore ad espanderla in una apertura più ampia.
Il messaggio è che una volta compiuto il primo piccolo passo, anche delle dimensioni di un “foro di spillo”, Dio verrà ad aiutarci ad andare molto più lontano e a compiere grandi passi avanti nel miglioramento e nella crescita. Non dobbiamo, e non dovremmo, cercare subito di apportare cambiamenti drastici e di diventare notevolmente migliori in modo repentino. La nostra sfida è creare una piccola “apertura”, avanzare lentamente, e sarà poi Dio che ci aiuterà ad andare ancora oltre. Ma perché i maestri hanno usato specificamente la metafora di un foro di spillo? Ci sono infiniti esempi con cui esprimere la metafora di una piccola apertura. Perché hanno scelto l’immagine di un ago che perfora una superficie? La risposta sta nel tipo di foro che produce l’ago: un foro minuscolo, ma permanente.
Questo è dunque il messaggio che i nostri maestri desideravano trasmettere.
Un serio percorso di Teshuva richiede di assumere piccoli e modesti impegni, con l’intenzione però di mantenere in modo permanente, per sempre. L’impegno, per ben iniziare, non deve essere enorme, ma sostenibile e per essere duraturo nel tempo, deve essere soprattutto onesto.
Accade molto spesso che le persone che hanno apportato cambiamenti radicali al proprio stile di vita, lo mantengano per poco tempo e poi, prima di nascosto e poi in modo manifesto, ritornano al modo di fare che avevano prima. Questa non è Teshuvah. Si tratta di fare un buco molto grande nella sabbia, che produce un cambiamento significativo in superficie, ma che viene annullato molto presto, all’infrangersi della prima onda del mare.
La Teshuvah è un foro di spillo, che apporta quei piccoli cambiamenti che rimangono permanenti e durano per produrre sempre più crescita e miglioramento spirituale.
Questo è un messaggio essenziale su cui riflettere fin da oggi, primo giorno del mese di Elul.
Elul è il mese che momento propizio per prepararci spiritualmente alle grandi feste di Tishrì, Rosh Hashanah, Kippur. Le Selichot, le preghiere di supplica e perdono che da domani si inizieranno a recitare il mattino prima dell’alba e la sera prima del tramonto, sono uno dei mezzi per intraprendere questo processo. Ma per dare un senso a questi 40 giorni, non dobbiamo pensare in termini grandiosi ai cambiamenti che idealmente vorremmo apportare nelle nostre vite, perché tali pensieri non ci porteranno da nessuna parte.
Il percorso che inizia con il mese di Elul, consiste nel riuscire a fare uso della qualità della Binah / discernimento che, in questo periodo, è molto favorevole (Binah e Elul hanno lo stesso valore numerico, 67). La Binah è essenziale proprio per creare “un’apertura come un foro di spillo”.
Se impareremo ad agire secondo l’insegnamento dei maestri del Midrash, proponendo quei piccoli e realistici cambiamenti che si possano poi mantenere in modo permanente, Dio poi farà la Sua parte, ed espanderà quel “foro di spillo” in traguardi ancora più grandi e significativi per il nostro sviluppo spirituale, individuale e collettivo, Chodesh Tov!