“… Internamente ed esternamente…” (Shemòt 25, 11). La Torà prescrive che l’Aron habrit – l’Arca dell’Alleanza, doveva essere ricoperta d’oro sia internamente che esternamente. Alcuni commentatori associano l’Aròn – l’Arca, all’ebreo che deve essere d’oro sia al suo interno sia al suo esterno, perché come l’arca, l’ebreo è preposto per custodire dentro se stesso tutta la Toràh. Rabbenu Bechayè commentando un passo del Talmud (Yomà 72b) sostiene appunto che il carattere dello studioso di Toràh deve riflettere la sua apparenza:“se egli pare d’oro all’esterno, deve esserlo anche all’interno”.