“Mi faranno un Santuario ed Io risiedero in loro ” (Shemòt 25, 8). I Maestri c’insegnano che il Santuario veniva chiamato anche Bait – casa. Da questo s’impare che la casa e quindi di conseguenza la famiglia, sono il luogo dove è possibile far discendere e risiedere la Shekhinà – la presenza Divina. I Maestri ci insegnano che quando un’uomo ed una donna si uniscono per creare una nuova creatura la Shekhinà discende in quel luogo, in quel momento. E che tre sono i partners nella creazione di una nuova creatura, l’uomo la donna e Dio. Questa spiegazione puo essere rafforzata da questo verso, è interessante notare che la Torà scrive: betocham – in loro, aggiungendo la lettere bet come articolo, avrebbe potuto scrivere tocham che ha il medesimo significato. La lettera bet ha come valore numerico due, spostando quella lettera dopo la parola tocham, è possibile leggere il verso: Mi faranno un Santuario ed Io risiedero tra loro due, tra “moglie e marito”.
Dalla newsletter Hashavua del Rabbinato Centrale Milano