Polemica
Che ne direste se su qualche sito cristiano fondamentalista comparisse la notizia di un crimine che lede profondamente la dignità umana e che viene perpetrato in uno dei tanti regimi autoritari, venisse ad arte accostata a una notizia “simile” che si riferisce invece a un comportamento ebraico? Probabilmente grideremmo tutti allo scandalo, accusando il sito di manipolazione con finalità prettamente antisemite.
Beh, questo è esattamente quello che abbiamo avuto la sventura di leggere non su un sito fondamentalista, ma addirittura sulla newsletter “L’Unione Informa” che l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane spedice a circa 3.000 indirizzi email, ogni giorno.
La storica Anna Foa, intellettuale di punta della succitata newsletter, non ha evidentemente resistito alla tentazione di accostare la triste notizia della fustigazione di una ragazza in Pakistan per motivi religiosi, alla notizia che i giornali ultraortodossi israeliani avevano “ritoccato” le foto dell’insediamento del governo Netaniahu “cancellando” le due donne ministro dello stesso governo.
Stupisce non tanto l’apparente ignoranza della storica sulla problematica ebraica della rappresentazione in generale e di quello femminile in particolare, quanto l’affermazione volgare e gratuita “Per fortuna, gli ultraortodossi non hanno il potere di fare di più”, come se gli ultraortodossi in questione fossero belve troglodite tenute (“per fortuna”) a freno dalle illuminate leggi laiche dello Stato d’Israele e come se fosse noto e accertato che dove queste leggi non funzionano, ragazze ebree vengono fustigate tutti i giorni!
Evidentemente la mercificazione dell’immagine del corpo nudo femminile, ab-usato ormai anche per vendere biscotti per l’infanzia e a cui siamo abituati nel “mondo occidentale” disturba molto meno della manipolazione delle immagini. Ma si sa, “cancellare dalla foto vuol dire cancellare dalla realtà”.
David Piazza
Una delle tante organizzazioni ultraortodosse per il sostegno alle donne maltrattate, che vengono aiutate allo stesso modo delle loro compagne di sventura “laiche”:
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L’articolo originale di Anna Foa apparso su “Unione Informa” del 6 /4/2009
La ragazza di diciassette anni frustata pubblicamente in Pakistan perché in compagnia di un uomo che non era suo marito è solo l’ennesimo caso, particolarmente violento, di una discriminazione e di una subordinazione che nei paesi islamici colpisce le donne, tutte le donne in quanto tali. Intanto, in maniera meno cruenta ma altrettanto forte simbolicamente, i giornali ultaortodossi israeliani cancellano dalle foto ufficiali del governo le immagini delle due ministre. Per gli ebrei ultraortodossi, fare il ministro è cosa contraria alla decenza e alla modestia delle donne. Per fortuna, gli ultraortodossi non hanno il potere di fare di più. Solo nel mondo occidentale le donne godono di parità di diritti con gli uomini, ed anche questa parità è in fondo assai recente. Potrebbe anche non durare un altro secolo, potremmo essere ributtati indietro, in un mondo dove comandano gli uomini e le donne non possono nemmeno andare a scuola. Pensiamoci, non smettiamo di pensarci, di appoggiare le donne obbbligate a portare il velo, a rinunciare allo studio, ed anche ad essere cancellate dalle fotografie, cosa che ci sembra talmente ridicola da non farci nemmeno indignare: folklore! Certo, ad essere cancellata è un’immagine, ma quest’immagine rappresenta una persona, viva, che pensa, che lavora, che esiste come persona. Cancellarla dalla foto vuol dire volerla cancellare dalla realtà.