Kolòt non si occupa in genere del conflitto mediorentale perché molti altri siti lo fanno meglio. Tuttavia quando si prospetta l’ennesima trattativa che prevede una restituzione di territori Judenrein, cioè senza alcun ebreo, la questione diventa puro antisemitismo fascista ed è utile leggere opinioni diverse.
Sherri Mandell – Traduzione e virgolette di Sergio HaDaR Tezza
Sono io il problema. Sì sono io. Il capo del mondo libero si è riferito a me personalmente, alla mia famiglia, come la ragione della mancanza di tranquillità al mondo. Con una scopa in mano, cercando giocosamente di raccogliere da terra il pop-corn rimastovi, dopo che mio figlio ha fatto una festicciola con film, sono io la ragione per cui non c’è pace al mondo. Obama mi ha messo in mano il destino del mondo. Mi ha detto: “se smetti di costruire, se smetti di crescere, tutto andrà bene in Medio Oriente. Non pensare all’Iran o a Darfour, o agli assassinii per onore delle donne nella tua area geografica. È la ristrutturazione della tua casa che causa la guerra.”
Sono una “colona”. Se traslocassi a 8 chilometri, a Gerusalemme, cesserei di essere una colona, immagino. Purtuttavia rimarrei Israeliana. E quello è anche un problema.
I “pacificatori” ci assicurano che se lasciamo le nostre case ci sarà pace, e non solo pace in Israele e nei “territori palestinesi”, pace in tutto il mondo arabo. Pace in tutto il mondo. “Non preoccuparti di quel bullo di Ahmedinedjad, colona Sherri, giusto lascia la tua casa con le finestre blu e il vento della pace soffierà in tutto il mondo.”
Non importa che prima che ci fosse un solo insediamento [ebraico in Giudea e Samaria] esistesse già l’OLP [ndt: dal 1964, tre anni prima della Guerra dei Sei Giorni]. Non importa che i “palestinesi” abbiano rifiutato le offerte più generose dallo Stato d’Israele, compreso il 97% di Giudea e Samaria come riportato persino dal Washington Post. Non importa che in “Cisgiordania” ci sia spazio sia per gli arabi sia per gli ebrei e che UNO STATO PALESTINESE DOVE NON SAREBBE PERMESSO AGLI EBREI DI VIVERE SAREBBE UNO STATO FASCISTA [enfasi del traduttore]. Poco importa che Israele abbia al suo interno più di un milione di arabi che vivono fra noi. Poco importa.
Oggi non c’è praticamente nessuno al mondo più disprezzato di un colono ebreo. Siamo visti come dei razzisti armati, estremisti, paragonabili agli estremisti dell’altra parte. Non importa che sia estremamente raro che un ebreo sia terrorista. Non importa che quegli altri estremisti assassinino a mani nude bambini ebrei come mio figlio Koby solo perché sono ebrei. Non importa che quegli altri estremisti mandino i loro figli a fare i “martiri” bombaroli suicidi. Non importa che quegli estremisti ammazzino la loro stessa gente con plotone d’esecuzione se li sospettano di collaborare con Israele. Non importa che quegli estremisti opprimano le donne. Non importa che quegli estremisti non tollerino gli omosessuali nelle loro comunità.
Il problema sono i coloni
In uno show televisivo a Tel Aviv una donna locale mi ha chiamato “il cancro del Popolo Ebraico”. Non c’è nessuno cattivo e malvagio come un colono [ebreo]. Siamo i capri espiatori del mondo, si potrebbe dire che siamo gli ebrei degli Ebrei. Siamo i più comodi oggetti dell’odio.
Cacciate questa donna da casa sua!!! Non basta che un “povero pastore palestinese” le abbia assassinato il figlio tredicenne schiacciandogli il cranio con sassi e tagliandolo a pezzetti. È lei la causa dei mali del mondo, l’ostacolo per la pace, la causa dell’odio. È l’ebreo degli Ebrei, lei e tutti quegli Ebrei “troppo ebrei” che vivono dove la maggioranza del mondo ha deciso che: “gli Ebrei non possono vivere là”.
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