Rav Giuseppe Momigliano
Inizia il mese di Elul, l’ultimo dell’anno nel calendario ebraico, anche chiamato “chodesh harachamim” cioè il mese della compassione, in quanto ci prepariamo ai giorni solenni della Teshuvà e del perdono e facciamo appello alla misericordia del Signore così come fece Mosè quando, all’inizio del mese di Elul, risalì sul Monte Sinai per invocare il perdono del popolo d’Israele per il peccato del “vitello d’oro” e ne ridiscese dopo quaranta giorni con le seconde Tavole del Patto, segno che D.O aveva effettivamente concesso il perdono, quel giorno era il Dieci di Tishrì, che per questo divenne Yom Kippur, il Giorno di Espiazione
Il nome di questo mese – Elul אלול- viene anche interpretato come acronimo delle parole che compongono la frase (Shir Hashirim, Cantico 6,8) ”Anì le-Dodì ve-Dodì lìאֲנִי לְדוֹדִי וְדוֹדִי לִי- “ – “ Io sono per il mio amato e il mio amato è per me” dove l’interpretazione allegorica (fondamentale) del testo intende il richiamo al legame tra Israele e l’Eterno, un legame che in questo mese si predispone ad elevarsi verso le espressioni più sentite e struggenti che si esplicheranno nel successivo mese di Tishrì, con tutti i giorni solenni che lo caratterizzano. Rav Yuval Cherlow sviluppa questo concetto: dal legame di amore tra Israele e il Signore si proietta l’invito a coltivare l’amore in tutte le dimensioni, nella famiglia, nel rapporto con il prossimo in generale, nel legame con il proprio popolo, impegnandosi a sviluppare quanto più possibili legami positivi.
Tra i diversi e molteplici argomenti della Parashà di Shofetim troviamo un versetto che è particolarmente in sintonia con questa sollecitazione a sviluppare sentimenti sinceri e profondi nel nostro legame con il Signore:
תָּמִ֣ים תִּֽהְיֶ֔ה עִ֖ם ה’ אֱלֹקֶֽיךָ Tamim tiyè ‘im Hashem E-lokeha (Deut.18,13), significa “Dovrai essere integro con il Signore tuo D.O”, in particolare riconoscendo che la nostra vita, il futuro che ci attende, dipende esclusivamente dalla volontà del Signore e dalle nostre scelte di comportamento, mentre nessun valore deve essere attribuito e riconosciuto a qualsiasi forma di previsione di eventi affidata a segni o elementi di premonizione, che anzi si caratterizzano come pratiche pagane da evitare in ogni modo. Iniziando questo mese di Elul dobbiamo essere ben consapevoli che il nostro futuro, come individui e come collettività, dipende innanzitutto dal rapporto che sapremo sviluppare con il Signore e da come sapremo riavvicinarci più intensamente ai Suoi comandamenti anche nel rapporto di giustizia e di compassione verso il nostro prossimo
Shabbat Shalom e Chodesh Tov!