“… Davanti ad essi ci sembrava di essere piccoli come cavallette” (Bemidbàr 13, 33).
I Maestri ci insegnano che se lo spirito di un uomo è basso, ed egli stesso si considera una nullità, questi assume l’aspetto e la forma del suo pensiero. Così che anche agli occhi di chi ci vede veniamo considerati come delle nullità. Ed è per questo che il grande commentatore Rabbì Shlomò Itzhaki, conosciuto con il suo acronimo come Rashì, commenta questo verso dicendo: “E tali dovevamo apparire ai loro occhi”.
Dalla newsletter Hashavua