Un uomo che si descrive come “intattivista”, Llloyd Schofield, ha cominciato a raccogliere firme per una proposta di voto che renderebbe la circoncisione un atto criminale nella città californiana. Ebrei e musulmani sul piede di guerra
Marco Tosatti
I gruppi ebraici ed altri sono in allarme di fronte al tentativo di rendere illegale la circoncisione a San Francisco, mettendo il tema come oggetto di un referendum popolare. Un uomo che si descrive come “intattivista”, Llloyd Schofield, ha cominciato a raccogliere firme per una proposta di voto che renderebbe la circoncisione un atto criminale.
Dopo due msi di raccolta di firme, sostiene di averne ottenute più della metà delle 7mila 168 necessarie di cui ha bisogno per la fine di aprile, in modo da poter sottoporre al voto la questione il prossimo novembre. Schofield, e un gruppo crescente di attivisti anti-circoncisione sostiene che i bambini non dovrebbero essere obbligati a partecipare a quello che è, sostengono, una forma culturalmente accettata di mutilazione genitale. Affermano che la procedure potrebbe avere rischi per la salute e diminuire la funzione sessuale, e la comparano alla clitoridectomia compiuta sulle ragazze in alcune zone dell’Africa.
“Questo è un problema di diritti umani – ha detto Lloyd -. Quello che fate è prendere un bambino e rimuovere la parte più sensibile del suo corpo”. Le organizzazioni ebraiche si sono impegnate a combattere questa misura, se dovesse arrivare al voto. Abby Port del Consiglio di relazioni della comunità ebraica ha detto: “Questa è una delle pratiche più fondamentali della nostra tradizione per oltre 3mila anni. E’ un simbolo della nostra alleanza con Dio”. Port ha detto che si formerebbe una coalizione con le organizzazioni mediche e con i musulmani, che praticano anch’essi la circoncisione. Se la proibizione dovesse essere approvata, quelli sorpresi a circoncidere il prepuzio di un minore potrebbero andare in prigione per un anno e pagare mille dollari di multa.
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