“… Ki patoach tiftach et iadekhà lo – poiché dovrai aprire bene la tua mano nel prestargli ciò di cui ha bisogno” (Deuteronomio 15;8).
Il concetto di pari condizioni economiche, senza differenze tra chi è più ricco e chi è più povero, viene ribadito dalla Torà, nella nostra parashà settimanale. Essa viene sempre letta in prossimità del capo mese – Rosh chodesh – di elul, in cui in previsione dell’arrivo del nuovo anno, gli ebrei si concentrano sulla mizvà della zedakà. Essa infatti non è l’elemosina o la carità – concetti appartenenti ad altre tradizioni religiose – ma l’atto di porre nella stessa condizione per vivere, chi dà e chi riceve.
“Banim attem l’A’ Elo-hekhem – Voi siete figli del Signore vostro D-o” (Deuteronomio 14;1)! È così che esordisce la Torà all’inizio del capitolo precedente! Ribadendo che i figli di un solo padre, sono fra di loro fratelli; e tra fratelli non vi sono, né debbono esservi differenze. Questo insegnamento della Torà deve essere compreso e fatto proprio, per apprendere a pieno, ciò che i nostri Maestri vogliono indicarci come la più grande delle mitzvòt – la zedakà.
Shabbat Shalom