Lorenzo Longhitano
If I were a rich man è un trend di stampo antisemita nato da alcuni utenti sul social e poi diventato virale senza necessariamente che chi l’ha diffuso successivamente sapesse quel che stava facendo. Si basa sulla canzone di un noto musical e su un filtro facciale che se utilizzati insieme possono risultare offensivi. La piattaforma di condivisione video TikTok è ormai una fonte inesauribile di sfide e tendenze che nascono e spesso si esauriscono all’interno della comunità di utenti in modo del tutto innocente, ma al suo interno può capitare che si diffondano associazioni di idee pericolose. È il caso di If I were a rich man, un trend di stampo antisemita nato da alcuni utenti sul social e poi diventato virale senza necessariamente che chi l’ha diffuso successivamente sapesse quel che stava facendo.
La serie di clip che si è diffusa in modo virale su TikTok ha in comune due aspetti: il primo è l’utilizzo del brano If I were a rich man, una canzone composta per Il violinista sul tetto, un musical del 1964 considerato un caposaldo della cultura ebraica moderna; il secondo elemento è un filtro TikTok chiamato Expressify, che accentua le espressioni facciali dei soggetti inquadrati fino a distorcerle in ghigni che ricordano l’Happy merchant, una caricatura diventata nota come simbolo di odio antisemita. I primi video che mostrano la combinazione tra i due elementi si limitano a riprendere i protagonisti cantare la canzone, ma chi li ha ideati – è la denuncia della comunità ebraica presente sul social – sapeva bene quel che stava facendo.
A queste clip se ne sono susseguite altre, pubblicate anche da utenti che hanno preso semplicemente il trend come una sfida qualunque, ignorando il significato antisemita di quel che stavano facendo. In molti ignorano perfino l’origine della canzone, scambiata a volte per una cover di Rich Girl, della musicista pop Gwen Stefani (quando in realtà il passaggio avvenuto è l’opposto). Anche questi contenuti hanno contribuito però a diffondere viralmente un trend offensivo, per fermare il quale sono intervenuti utenti, ebrei ma non solo, che hanno cercato di dare al trend un significato positivo.
Alcuni creator si sono impegnati a chiarire come brano e filtro non andassero utilizzati insieme, altri si sono semplicemente esibiti in balli e lip-sync privi del filtro, tutti comunque allegando alle clip l’hashtag #ifiwerearichman. La missione si può dire almeno parzialmente compiuta: al momento i contenuti legati all’hashtag che si stanno diffondendo su TikTok sono in maggioranza.