“Pinechas figlio di Elazar, figlio di Aron il sacerdote ha fatto tornare la mia ira contro i figli d’Israele nel vendicare la mia vendetta in mezzo a loro..” (Num. cap. 25, v.11)
Pinechas vendica il Signore uccidendo chi, al cospetto del popolo, si era macchiato della grave colpa di fare atto di prostituzione con una donna midianita.
Per questo l’ira divina si placa senza colpire totalmente il popolo. Egli viene identificato come il zelante che fa un atto di coraggio davanti a tutti per ripristinare la “pace” fra D-o e Israele. Viene però nello stesso momento, dietro richiesta di Moshè al quale gli viene annunciata la sua morte, indicato il nome di colui che guiderà il popolo nella terra di Israele, di lì a poco. Giosuè sarà il prescelto, ma il suo compito non sarà solo quello di fare giustizia o governare dalla “stanza dei bottoni” bensì dovrà essere sempre alla testa del popolo, soprattutto quando questo sarà impegnato in guerra.
A volte, anche se un atto di coraggio come quello di Pinechas riporta ad una situazione ideale di vita e di rapporto tra D-o e popolo, non può bastare per condurre costantemente un popolo.
Giosuè, assai più carismatico e con spirito da leader, ha la caratteristica idonea per la conquista del Paese e per condurre gli ebrei nella Terra di Israele.
Shabbat Shalom