Allo Shabbat prima di Pesach viene dato il nome speciale di “Shabbat Hagadol/il Grande Shabbat”. Per questo nome sono state date varie spiegazioni, la più famosa è quella che afferma che si tratta dello Shabbat prima dell’Esodo. I figli d’Israele dovevano prendere, il 10 di Nissan, una pecora e preservarla per il sacrificio di Pesach che avrebbero offerto quattro giorni dopo, il pomeriggio prima della piaga che avrebbe colpito i primogeniti. Gli egiziani, che adoravano gli animali, videro passeggiare gli ebrei con le pecore e chiesero cosa stessero facendo. Gli ebrei spiegarono senza timore che stavano preparando le pecore per essere presentate come sacrificio al Signore. Nonostante questo potesse rappresentare un affronto alle loro credenze pagane, gli egiziani non furono in grado di causare alcun danno agli ebrei. Questo “grande” miracolo, avvenuto in Egitto nello Shabbat prima dell’Esodo, viene celebrato per tutte le generazioni nello Shabbat Hagadol, nello Shabbat che precede la festa di Pesach.
Resta, però, la domanda sul perché questo miracolo venga celebrato nello Shabbat prima di Pesach e non nella data di calendario in cui è avvenuto, il 10 di Nissan. Perché è stato scelto proprio lo Shabbat come momento per celebrare questo grande miracolo?
Rav Pinechas Friedman, tra i Chasidè Belz e capo della “Yeshiva Mevakshe Hashem” una Yeshiva per che si occupa dello studio della mistica, spiega la particolare rilevanza dello Shabbat sul miracolo avvenuto il 10 Nissan prima dell’Esodo.
Il Talmud insegna che a un non ebreo è vietato celebrare lo Shabbat; ciò significa che non solo i gentili non sono obbligati a osservare lo Shabbat, ma addirittura è loro proibito farlo.
Rav CHYD”À (Rabbì Chayym Yosef David Azulai, 1724-1806), al riguardo, afferma che questo divieto si basa sul principio che lo Shabbat sia “Sharvitò shel melech/lo scettro di un re”. Usare lo scettro di un re costituisce una grave infrazione all’onore del re, tuttavia, il re permetterebbe al suo amato figlio di usare il suo scettro. Per questo, ai figli d’Israele, che come insegna Mosè nel Deuteronomio (14:1) sono “figli dell’Eterno”, gli è permesso osservare lo Shabbat, lo “scettro” di Dio, mentre ad altre nazioni non è consentito.
Rav Friedman spiega che i figli d’Israele, guadagnano questa statura di figli di Dio non solo servendo l’unico Dio, ma anche quando rifiutano tutte le altre divinità. Ed è proprio in quello Shabbat prima dell’Esodo, che l’osservare il precetto di prendere e preservare le pecore per il sacrificio di Pesach, assume il significato di fermo rifiuto delle credenze pagane degli egiziani.
I maestri ci insegnano che durante l’esilio in Egitto, i figli d’Israele, pur credendo ancora in Dio, praticavano anche usi e costumi idolatri degli egiziani. La permanenza in Egitto, il vivere in costante contatto con i culti e le usanze religiose degli egiziani, gradualmente portò gli ebrei ad esserne influenzati. Tuttavia, il 10 di Nissan, nello Shabbat prima dell’Esodo, i figli d’Israele rifiutarono clamorosamente il culto degli idoli egiziani. In quello Shabbat, quando prepararono la pecora per il sacrificio, proclamarono pubblicamente e ad alta voce che adoravano solo l’unico vero Dio. In quel preciso momento, i figli d’Israele sono diventati veramente “figli di Dio” e ciò accadde specificamente durante lo Shabbat, il giorno che sottolinea lo status unico della nostra nazione.
Questo è il motivo per cui celebriamo questo miracolo durante lo Shabbat, perché l’evento della designazione di una pecora per il sacrificio di Pesach, ha permesso ai figli d’Israele di divenire “figli di Dio”, una statura speciale che è alla base della nostra osservanza dello Shabbat.
Shabbat Hagadol celebra quindi il nostro status di figli di Dio, uno status elevato che otteniamo attraverso la nostra ferma affermazione che non riponiamo la nostra fiducia in niente e nessuno che non sia l’unico Creatore dell’universo,
Shabbat Shalom!