“Quando un uomo o una donna commettono un torto contro qualcuno, rubando falsamente contro l’Eterno …” (Bemidbàr 5, 6).
Ha detto il grande commentatore italiano, Rabbì Ovadià Sforno, riguardo a questo verso: “La Torà in questo verso intende il furto commesso verso il gher – il proselita. Questo perché chi deruba il gher che entra a far parte del popolo d’Israele e viene a ripararsi sotto le ali della Shekhinà – la Provvidenza, profana il nome di Dio ed è come se derubasse il Signore stesso”.
Dalla newsletter Hashavua del Rabbinato Centrale Milano