Cosa succede quando un papà cerca nel web immagini sulle festività ebraiche da scaricare per far colorare i propri bambini…e non ne trova di adatte? Può non succedere niente. Quel papà potrà con rammarico arrendersi o al massimo mettersi a disegnare. Ma se quel papà (Andrea Moshi) è intraprendente ed i suoi amici (Yasha Maknouz e Debora Castelnuovo) lo sono altrettanto, da quella lacuna prende vita un originale progetto, trova posto una soluzione decisamente creativa, multimediale! E’ nata così AppSameach, prima un sito – assolutamente da vedere – ed ora anche un’applicazione, per condividere e insegnare ai più piccoli le festività della tradizione ebraica con leggerezza e rispettando i tempi del racconto.
Di recente pubblicazione infatti la loro My Hanukkah, è la prima di una serie di libri interattivi che insegna – in una dimensione ludica – la storia dei momenti sacri del popolo ebraico attraverso le festività più sentite. E non solo per colmare una lacuna ma per far sentire il calore, con uno strumento innovativo, della forza e del potere della tradizione.
Non risulterà strano che la segnalazione di questo progetto così interessante trovi posto in questo blog. Da sempre ripeto che recensisco solo storie, storie, storie e giochi no, no, no. In questo caso, ci si trova di fronte ad un pezzetto di Storia con alcuni giochi, storia che tutti dovremmo conoscere a prescindere dalle diverse convinzioni religiose e spirituali.
In questa app troviamo un mondo interattivo (sviluppato con Pubcoder) che porta con sé didattica, intrattenimento e divertimentotra le pagine di una storia di fascino…è sempre così quando c’è un miracolo di mezzo!
In apertura di tavola si coglie la struttura dell’app: dalle tre piccole nuvole al touch abbiamo accesso alla sezione La Storia, da leggere in autonomia e da ascoltare con l’illuminazione progressiva del testo in rosso, le Attività, che offrono Forme, Suona il piano! (magnifica), Trova le differenze e Brachot (le Benedizioni) e la sezione Pagine da colorare. Una ricchezza di contenuti a portata di bambini e ragazzi, al servizio dello spirito d’osservazione, della manualità e della musica. E’ disponibile in italiano, ebraico, inglese, francese; per la selezione della lingua, un touch sull’icona dell’indice fa comparire, in alto a destra, un’icona-bandiera con la tendina per la scelta.
Ad accompagnare le vicende narrate, le illustrazioni nate dalla creatività di Debora Castelnuovo, tratto pulito, colori scargianti. I protagonisti son animali stilizzati ben riconoscibili, vestiti con i costumi dell’epoca, personaggi che creano nei bambini un’istintiva simpatia.
La storia, per chi non la conoscesse, merita d’essere raccontata. Nel secondo secolo a.C. in terra di Israele, nel cuore della città di Gerusalemme, si ergeva il tempio sacro più importante della religione ebraica. Quando Antioco, re dei greci, conquistò Israele pretese che gli ebrei rinunciassero alle loro tradizioni, che si adattassero a quelle nuove e che il tempio venisse dedicato agli idoli pagani. Al touch volano frecce infuocate che appiccano incendi.
Alcuni ebrei si adeguarono, altri continuarono a studiare la Torà di nascosto; i bambini avevano imparato, quando sentivano avvicinarsi soldati greci, in comparsa laterale nelle tavola, a nascondere la Torà, ad estrarre i sevivon (trottole a 4 facce che riportano l’acronimo Un grande miracolo avvenne là) e a simulare di giocare, al touch l’effetto è creato dalla comparsa/scomparsa alternata dei due elementi (Torà/sevivon).
I disobbedienti, con a capo Maccabeo, si allenarono segretamente per contrastare Antioco…in questa tavola si affaccia un’ironica interattività, uno salta la corda, uno solleva i pesi!
Combattendo con forza e determinazione riuscirono a trionfare ma quando entrarono nel tempio riconquistato restarono ammutoliti. Tutto era distrutto, rovinato e mancava l’olio d’oliva per accendere la Menorah. I Maccabei, nel ripulire il tempio, trovarono un’unica ampolla. Al touch le ante dell’armadio polveroso si aprono lasciando intravedere il piccolo vaso. Quella quantità non sarebbe bastata che per un giorno. In modo miracoloso l’olio bastò per 8 giorni e 8 notti (in animazione autonoma nella finestra si scorge l’alternarsi di sole/luna).
Ed è questo il motivo per cui la religione ebraica celebra Hanukkah per otto giorni consecutivi, accendendo ogni giorno una candela in più, fino all’ultima notte in cui si ha il candelabro completamente illuminato. E’ la festa delle luci, “inaugurazione” che celebra la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme. Una festa per l’antica vittoria, festa gioiosa come le musiche della tradizione riportate nella sezione “Suona il piano!”, una festa allegra per i bambini che da oggi potranno colorare con il dito le sufganiot, dolci tipici simili ai Krapfen, cotti nell’olio, in ricordo dell’olio usato per la Menorah e del suo miracolo.
Che crediate o non crediate nel miracolo, la storia offre incanto e scoperta, un’interattività vivace e istruzione
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