Qualche commento a freddo sulla visita del papa in Israele/Terrasanta/Palestina
“Chi è come il Sapiente (il Santo Benedetto) che sa attuare il compromesso” fra i due litiganti? (Qo. 8,1). Il re Ezechia e il Profeta Isaia discutevano su chi dovesse degnarsi di andare dall’altro. Cosa fece il buon D.? Fece ammalare gravemente il re e invitò il profeta a fargli visita. Gli disse: “Così dice il S. degli Eserciti: dài le ultime disposizioni alla casa perché stai per morire” (Is. 38,1). Ezechia domandò la ragione di questa severa punizione. “Non ti sei messo in condizione di aver figli”, fu la risposta. Il re si giustificò: “Ho visto nel rùach ha-qòdesh che i miei figli sarebbero stati dei poco di buono”.
“Che cosa hai tu da interferire –insistette Isaia- con i segreti del Padreterno? Tu devi fare il tuo dovere e poi il Santo Benedetto farà ciò che più gli aggrada!” “Mi daresti tua figlia in moglie? -propose allora il re- E’ possibile che mettendo insieme i nostri meriti avrò dei figli come si deve”. “No –sentenziò il profeta –. E’ ormai già stato decretato in Alto che morirai di questa malattia!” Il re adirato gli rispose: “Figlio di Amòtz, prendi la tua profezia e vattene! C’è una tradizione nella mia famiglia che risale al re David il quale affermava che non ci si deve astenere dalla preghiera neanche vedendo l’Angelo della Morte con la spada già sguainata sul collo”.
In quell’istante “Ezechia si volse verso il muro e pregò il S.”. Perché proprio “verso il muro”? Questa fu la sua preghiera: “Se dopo che la Shunamita ebbe costruito ‘un piccolo muro al piano superiore’ (2Re 4,10) riuscì in questo modo ad ottenere che suo figlio vivesse, tanto più mio nonno Salomone che ha costruito un intero Tempio adorno d’oro ed argento” otterrà che suo nipote vivrà.
Chissà se il regnante Pontefice (fatte tutte le debite distinzioni) e i suoi immediati predecessori avevano in mente questo passo del Talmud (Berakhot 10) quando si sono soffermati a pregare davanti al Muro del Pianto? Gli eventi dei giorni scorsi mi inducono a dubitarne. Mi preoccupa soprattutto la confusione: non si è considerato che i muri non sono tutti uguali. Possono sì dividere in alcuni casi, ma in altri possono anche unire e contribuire a creare un focolare. Ci sono muri che vengono costruiti nostro malgrado per aiutare i nostri figli ad aver salva la vita ed altri che richiedono secoli di vite umane per vederli ricostruiti. Lo stesso dicasi per chi è chiamato a costruire ponti. Ci sono ponti che vengono eretti allo scopo di congiungere, altri che vengono costruiti invece allo scopo di scavalcare.
Tornando al re Ezechia, mediante la sua preghiera ottenne altri quindici anni di vita. Ma non riuscì a coronare il sogno per il quale era stato candidato: diventare il Messia. Dopo che ebbe raggiunta la guarigione, sul più bello abbandonò la tradizione avita di innalzare cantici all’Eterno: si astenne infatti dal ringraziare il Santo Benedetto per questo Suo prezioso, estremo dono (Sanhedrin 94a).
* Rabbino a Torino