Belli Paci replica a Giorgio Israel (clicca) sull’unicità della Shoah
Luciano Belli Paci
So benissimo che prolungare un botta-e-risposta di questo tipo può essere stucchevole. Però non posso evitare di rilevare due cose:
1) Per tenere in piedi a tutti i costi la sua tesi Israel mischia disinvoltamente (per uno storico) gruppi diversi di vittime dello stalinismo, ai quali furono inflitti in tempi diversi diversi trattamenti (per es. i kulaki, che furono colpiti in quanto gruppo sociale e fatti morire di stenti negli anni ’30, con i dissidenti politici, che furono deportati nei campi di lavoro, con altri dissidenti o presunti “nemici del popolo”, che furono messi direttamente al muro); sommandoli tutti e sommando tutte le tecniche si arriva vicino a quello che, invece, è stato fatto solo agli Ebrei nella Shoah. Molte cose si potrebbero aggiungere, anche rispetto alla “contabilità” (che deve essere valutata in rapporto agli anni in cui il crimine venne perpetrato), ma non voglio dilungarmi. Anche perché sono anticomunista fin da piccolo e non ho mai avuto bisogno di fare confronti forzati per condannare (anche) quel totalitarismo.
2) Se vuole rispondere a me, Israel dovrebbe avere la bontà di non attribuirmi cose che non ho detto e non penso: “metastoria”, “piedistallo di sacralità”, “evento metastorico o teologico”. Mai affermato nulla di tutto questo. Nel mio scritto sostengo che “la Shoah è un fatto storico con caratteri di tangibile unicità”, “un crimine unico”. Il termine “desacralizzare” che utilizzo nell’ultima riga (“Non abbiamo nessun bisogno di “desacralizzare” la Shoah per dire tutto questo”) è messo tra virgolette e si riferisce, come è evidente, alla tesi che sto criticando.
La questione è molto semplice e non ha nulla di teologico.
La Shoah è un episodio della storia che ha raggiunto vette prima mai raggiunte dalla malvagità umana.
E’ un unicum fino ad oggi, il che non vuol dire che non possa ripetersi (ci si è già andati vicini in Ruanda, e prima ancora della Shoah vi era stato il genocidio degli Armeni …) o perfino essere superata.
Se ciò dovesse accadere non sarà più unica …
Se volessimo fare un paragone blasfemo, è un po’ come per i record mondiali nello sport: riconoscere che un tizio è titolare, lui solo, del record mondiale nei 100 m. stile libero di nuoto significa semplicemente riconoscere un dato di fatto, non negare che quel record sia contendibile e possa un giorno essere eguagliato o battuto.
Nulla a che vedere con un atto di fede.