Avram novantanovenne e Sarai novantenne assistono passivamente alla volontà divina di dare compimento al loro più grande desiderio: la nascita di un figlio.
Questo straordinario evento viene sancito dal cambiamento del nome sia di lui che di lei.
È la prima volta che nella Torà assistiamo a qualcosa di simile: troveremo situazioni analoghe a proposito di Jaakov che diverrà Israel e Hoshea che diventerà Jehoshua.
La più clamorosa rimane comunque questa di Avram e Sarai: ad Avram viene aggiunta una “he” Avraham mentre a Sarai viene sostituita la “jod” con un’altra “he” Sarah. Il valore numerico della lettera “jod” è 10, mentre quello della “he” è 5. Sembra quasi che la nascita di Isacco abbia portato, nella coppia Abramo – Sara, un rafforzamento della loro unione. Il Signore nella sua grande bontà, pare aver preso qualcosa di appartenente esclusivamente a Sara e lo abbia diviso in due parti uguali, dandone una ad Abramo e una a Sara. In effetti, la nascita di un figlio non fa altro che rafforzare il vincolo matrimoniale, dividendone le responsabilità, senza alcun vantaggio né per l’una né per l’altra parte.
Shabbat shalom