Lui è l’uomo che ha liberato le donne. Uno degli scienziati del gruppo che inventò la pillola anticoncezionale. ll Professor Carl Djerassi allora aveva 28 anni, oggi ne ha 91.
E’ nato a Vienna, è cittadino statunitense e ha lasciato una bellissima intervista all’Indipendent nella quale auspica che entro qualche decina d’anni si farà sesso per piacere, solo per piacere. Alla riproduzione ci penseranno i medici, spera lui. II sesso andrà per conto suo e la riproduzione del genere umano (desideri di maternità e/o paternità inclusi) si risolverà fuori dalla camera da letto. Lo scienziato si augura che la divulgazione dell’informazione scientifica funzioni così bene da moltiplicare alla svelta il numero di persone giovani che decidono di congelare i gameti, sperma e ovuli, per decidere di avere figli poi quando vorranno, senza dover affrettarsi a farli per evitare che sia troppo tardi. “II congelamento degli ovuli è un’assicurazione per la maternità che inizieranno a utilizzare le donne più preparate e ambiziose” dice Djerassi. “I migliori anni riproduttivi della donna coincidono al momento con una tappa della sua vita in cui le donne mediamente stanno ancora lottando per trovare il loro posto nella società.
Con l’arrivo della vitrificazione, le donne potranno avere figli più avanti, con la tranquillità di sapere che nasceranno sani e forti. II congelamento di ovuli permette alla donna di utilizzare i suoi gameti dopo qualche anno senza che questi siano invecchiati”. Da scienziato ne è entusiasta: “Finalmente le donne possono posticipare il momento di essere madri senza rischiare di avere problemi di fertilità”. Da intellettuale prevede una nuova rivoluzione dei costumi: “Chi dice che questi bambini in provetta distruggono il nucleo familiare, dice una stupidaggine.
Un figlio desiderato è un figlio che verrà amato, e un figlio amato è il più grande collante all’interno di una relazione. Diminuiranno gli aborti. Cambieranno le relazioni sessuali”. Djerassi racconta anche che, all’epoca della creazione della pillola, esisteva la possibilità di produrre l’equivalente maschile dell’anticoncezionale orale feminile, ma che nessuna casa farmaceutica era interessata. Motivi economici, spiega lui. Sarebbero serviti troppo tempo e troppi soldi per dimostrare che l’utilizzo del farmaco non avrebbe comportato danneggiamenti alla qualità dello sperma.
Lui è figlio di un ebreo bulgaro e di un’austriaca. I suoi genitori si conobbero nella facoltà di medicina dell’università di Vienna, si sposarono e si trasferirono a Sofia. ha vissuto i primi cinque anni della sua vita in Bulgaria e poi a Vienna. I suoi genitori divorziano, ma nel 1938, pieno nazismo, si risposano per tentare di salvare il padre di Carl dalle persecuzioni razziali. La madre riesce a procurarsi a Londra un visto per gli Stati Uniti. Arrivano tutti e tre a New York nel 1939 con 20 dollari in tasca. Nel 1942 Carl Djerassi si laurea in chimica e da allora non smette di studiare. Dal 1959 insegna chimica all’università di Stanford e è presidente dei Laboratori Syntex a Città del Messico.
Nel 1951 ha partecipato insieme ai messicani Luis E. Miramontes e Jorge Rosenkranz all’invenzione del progesterone sintetico, meno noto della pillola ma assai utile. Racconta ora che la pillola femminile, in realtà, era pronta già nel 1951: “Ma negli anni cinquanta nessuno era interessato a controllare le nascite. Uscivamo dalla Seconda Guerra Mondiale e la gente aveva bisogno di fare figli. Nei Sessanta c’era il rock ‘n’ roll, il movimento hippy e quello femminista, le donne si liberavano. Era il momento giusto”.
Cronache del garantista – 13.11.14