Michelle Zarfati 21-11-2024
Non molti sanno, che negli anni ’50 e ’60, fu proprio donna ebrea a lanciare il successo della stand-up comedy, all’epoca dominata dagli uomini. Oltre a far ridere sul palco, questa eroina era in grado di dettare moda grazie ai suoi costumi eleganti e all’avanguardia. Non stiamo parlando di Miriam “Midge” Maisel, personaggio immaginario della serie televisiva “The Marvelous Mrs. Maisel”, ma la comica Jean Carroll. La sua carriera pionieristica è stata diffusa grazie a un nuovo libro, “First Lady of Laughs: America’s First Jewish Woman Stand-up Comedian”, scritto dalla studiosa Grace Kessler Overbeke, professoressa presso il Dipartimento di Teatro del Columbia College di Chicago. “Era una narratrice divertente. – ha spiegato Overbeke – Aveva arguzia, umanità, era il giusto mix di tra talento e immagine”.
“Non solo è stata la prima donna ebrea a fare cabaret, ma anche colei che ha creato un modello completamente diverso di donne ebree ‘irriverenti’, scrive Overbeke nel suo libro. “Ha modellato quell’idea della donna ebrea perfettamente assimilata nella società americana della classe medio-alta, attraente e persino affascinante.
Nata a Parigi come Celine “Sadie” Zeigman, da genitori ashkenaziti immigrati dall’Europa dell’Est negli Stati Uniti, l’aspirante comica crebbe nel Bronx. Grazie ad alcune interviste successive emerse che la donna ebbe un’infanzia difficile. Suo padre, noto alcolista, abusava spesso di sua madre, con cui la comica ebbe rapporti per tutta la vita a differenza del padre. Poco prima di partecipare a un talent show per bambini, il presentatore cambiò spontaneamente il suo nome creandone uno d’arte. “Penso che fosse brava, molto brava a mimetizzarsi. – ha detto Overbeke – Eppure, era orgogliosa di essere ebrea. Fu proprio la sua identità ebraica a plasmare la sua vita”.
Nei video in bianco e nero di Carroll ritrovati su YouTube, si vede la donna ironizzare su temi estremamente moderni: dalle commesse troppo aggressive ai mariti poco presenti. Nel 2021, la pagina Facebook “Ed Sullivan Show” ha pubblicato una clip dell’episodio del 23 settembre 1956. Carroll condivide alcuni disaccordi con suo marito sul loro quartiere di New York City: “Dice: ‘Di notte è tranquillo’. C’è silenzio, tutto quello che si sente sono alcune grida di aiuto”. Alla domanda su cosa abbia ispirato la creatrice dello show “Mrs. Maisel” di Amy Sherman-Palladino, Overbeke ha risposto: “Sicuramente Mrs. Maisel somiglia un po’ a Jean Carroll ma con le dovute differenze”. In definitiva, Overbeke ha descritto le narrazioni della signora Maisel e di Carroll come ‘molto diverse’. Ad esempio, mentre il matrimonio della signora Maisel con il marito Joel Maisel si sgretola presto, Carroll ha avuto un matrimonio lungo, seppur complicato, con il collega comico ebreo Buddy Howe.
“Non solo ha aperto la strada alle donne che volevano essere divertenti senza essere ridicole – ha detto Overbeke – ma ha trasformato la stand-up comedy in qualcosa di molto più personale e intimo di quello che era stato in precedenza”. Non è stato semplice ricostruire la storia di Caroll, ci sono voluti 18 anni, attraverso (e oltre) il lavoro di dottorato alla Northwestern che Overbeke ha portato avanti a lungo con entusiasmo, eppure sono state molte le scoperte che hanno riportato alla luce questo incredibile personaggio. Degno di nota un incontro con la nipote di Carroll, Susan Chatzky, ha permesso l’accesso all’album dei ricordi della prima vera comica ebrea donna.
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