È morto Wicky Hassan, titolare dei marchi di abbigliamento Miss Sixty e Energie
Nato a Tripoli nel 1955, figlio di commercianti ebrei di stoffe, nel 1967 fu costretto con tutta la famiglia a trasferirsi a Roma dopo la rivoluzione di Gheddafi. Il salto di qualità più recente era stato l’acquisizione di un brand come «Roberta di Camerino», ma Wicky Hassan – morto per un tumore – non aveva mai dimenticato di dovere la sua fortuna ai jeans.
Perché sono stati proprio i jeans a rappresentare l’anima del Sixty Group di cui Hassan nel 1989 è stato cofondatore (con Renato Rossi) e creativo di spicco: a lungo hanno costituito una parte essenziale delle collezioni e molto più della metà del venduto della maison. Dopo l’arrivo in Italia Hassan fa prima tappa a Roma, poi a Milano, al liceo ebraico a Milano, quindi il rientro nella Capitale. Ed è qui che Hassan comincia la sua scalata alla moda: nel 1983 il suo negozio «Energie», a via del Corso, diventa un punto di attrazione, grazie anche alle vetrine di grande richiamo e piene di effetti speciali.
È di questo periodo infatti la collaborazione con cartoonist-disegnatore Andrea Pazienza. Il successo cresce: «Energie» diventa un marchio. Nell’89 la partnership con Renato Lutti il fondatore di Sixty Group Rossi, da cui nasce Sixty Group, porta alla prima collezione e la consacrazione è cosa fatta. Negli anni seguenti, il cruppo si consolida e diventa una realtà di respiro internazionale, di grandi dimensioni e filiali all’estero. Sotto il suo ombrello ci sono brand come Miss Sixty, Energie, Killah, Murphy & Nye e Refrigiwear (nel ’93). Etichette di successo apprezzate ovunque.
E non è un caso che nel 2oo6 il Pitti Immagine Award vada di Wicky Hassan, a riconoscimento di un intuito creativo oramai di scuola. Vicinissimo alla Comunità ed ebreo praticante, i suoi funerali si sono svolti ieri stesso (ha partecipato il sindaco Alemanno), visto che oggi è shabbat e la norma religiosa impedisce esequie funebri in quel giorno. Riccardo Pacifici, presidente degli ebrei romani, lo ha definito un «giusto» per la sue opere di beneficenza.
Hassan non ha mai fatto mistero della sua omosessualità battendosi più volte contro pregiudizi e discriminazioni. Legato da molti anni ad un compagno con il quale ha adottato tre figli a cui era legatissimo. A lui è andato l’omaggio di Paola Concia ed Imma Battaglia, leader del movimento omosessuale.
Corriere della Sera Roma – 17 dicembre 2011