L’archeologo israeliano, scopritore delle Silver scrolls (le più antiche iscrizioni bibliche mai ritrovate), racconta uno dei luoghi più importanti di Gerusalemme.
Emiliano Di Silvestro
Il Monte Tempio di Gerusalemme si eleva a un’altezza di 740 mt sul livello del mare. Le mura che lo circondano hanno forma trapezoidale i cui lati misurano rispettivamente 470 mt a est, 488 mt a ovest, 280 mt a sud e 315 mt a nord. L’intera area si estende su uno spazio di 145 mila metri quadri e occupa circa 1/6 della città antica di Gerusalemme. Nella tradizione ebraica il Monte Tempio coincide con il Monte Moriah dove quasi 4 mila anni fa, messo alla prova dal Signore, Abramo stava per compiere il sacrificio di Isacco, suo figlio (Genesi 22,2 – 13). Secondo la tradizione islamica a essere sacrificato doveva essere Ismaele, non Isacco suo fratello. Ismaele è il progenitore del popolo arabo, Isacco del popolo ebraico. Limes ha intervistato l’archeologo Gabriel Barkay, docente all’università Bar Ilan di Tel Aviv, scopritore delle Silver scrolls, le più antiche iscrizioni bibliche mai ritrovate, fondatore del Temple Mount Sifting project.
LIMES C’è un’idea di dove possa trovarsi l’Arca dell’Alleanza con le Tavole della Legge?
BARKAY Dopo l’entrata del popolo ebraico in Terra d’Israele, l’Arca dell’Alleanza cadde nelle mani dei Filistei. Fece poi ritorno tra gli ebrei che la tennero in differenti posti, ultimo tra questi Gibeath, l’odierna Givat Yearim. Da lì re David la portò a Gerusalemme. L’Arca fu posta nel primo Tempio, contenuta in un’apposita struttura sovrastata da cherubini dalle lunghe ali ricoperte di oro. Non sappiamo più nulla circa il suo destino dalla fine del primo Tempio in poi. Esiste una lista di cose che furono sottratte dai babilonesi durante la distruzione del primo Tempio nel 586 a.C. guidati da Nabucodonosor II, ma l’Arca non figura in quella lista. Tra le speculazioni più interessanti c’è chi sostiene sia stata sotterrata dal profeta Geremia sotto il Monte Tempio. Dal mio umile punto di vista si tratta di un caso perso: l’Arca era composta prevalentemente da materiale deperibile, legno, tessuti, pelle. Vi era poi una copertura in oro che col tempo si sarà staccata e frammentata.
LIMES Quali notizie si hanno invece della Menorah (il candelabro a sette braccia)? Qualcuno dice si trovi in Vaticano, è vero?
BARKAY Della Menorah presente nel primo Tempio non sappiamo più nulla. La leggenda, cui personalmente non credo, narra che si trovi in Vaticano, ma si riferisce alla Menorah del secondo Tempio. È una leggenda diffusa soprattutto tra gli ebrei che non hanno molta simpatia per la Chiesa cattolica. La Menorah presente nel secondo Tempio fu portata via dai romani guidati da Tito durante la distruzione del 70 d.C. Fu tenuta a Roma nel Tempio di Marte, insieme ad altri oggetti di valore derubati. Probabilmente da lì fu poi rubata da vandali che la portarono a Costantinopoli dove andò perduta. C’è chi sostiene che alcuni oggetti appartenuti al secondo Tempio furono riportati da Costantinopoli a Gerusalemme dall’imperatore Giustiniano nel VI secolo per dar lustro a una nuova chiesa bizantina, la Nea Theotokos, da lui fondata e che oggi sarebbe compresa nell’area del quartiere ebraico della Città antica. Se della Menorah del periodo del primo Tempio (950-586 a.C) non abbiamo nemmeno una descrizione o una rappresentazione artistica, della Menorah del secondo Tempio (530 a.C. – 70 d.C) abbiamo invece diverse raffigurazioni. Oltre a quella che appare sull’arco di Tito a Roma, rispetto alla quale c’è da dire che il basamento così come appare non è uguale bensì ingrandito rispetto all’originale della Menorah sottratta a Gerusalemme, ci sono altri ritrovamenti archeologici che la raffigurano. Sono state rinvenute anche incisioni su pietra ritrovate in un’antica sinagoga di Magdala, sul Mar di Galilea, altre su monete come quella del periodo di Mattatia Antigone II, ultimo re Asmoneo (140-37 a.C.).
LIMES E’ vero che fu un rabbino yemenita a indicare il luogo dove costruire la Cupola della Roccia?
BARKAY Si tratta di Ka’ab al-Ahbar. Venne da Medina a Gerusalemme con il califfo Omar bin al-Khat’tab nel 638 e gli parlò dell’importanza del Monte Tempio per gli ebrei, qualcosa che in un certo senso ha santificato il luogo anche per i musulmani. Omar fece costruire sul posto una moschea temporanea la cui locazione non conosciamo con esattezza ma deve esser stato nell’area sud del Monte Tempio. Francamente però quell’episodio non ebbe nulla a che fare con la costruzione della Cupola della Roccia.
LIMES Allora chi costruì la Cupola della Roccia e in quali circostanze?
BARKAY La Cupola delle Roccia fu fatta costruire nel 691 da Abd al-Malik figlio di Marwan I della dinastia degli Umayyad. La dinastia degli Umayyad governava sull’intero mondo musulmano eccezion fatta per le due città sacre dell’Islam, Mecca e Medina, dove aveva una forte presa la famiglia Al-Zubayr. Al-Malik volle fare di Gerusalemme (mai menzionata nel Corano) un luogo di culto alternativo alle due città e creò una sorta di “Pietra bianca” per competere con la “Pietra nera” di Mecca. Sfruttò anche il pellegrinaggio per questo fine, sostenendo che i musulmani dovevano venire nei territori sotto il suo diretto controllo e non sotto il controllo dei suoi oppositori. Queste circostanze fecero di Gerusalemme la terza città più importante per i musulmani dopo Mecca e Medina. Il figlio di Al-Malik poi, Al-Walid I, fu il probabile responsabile della costruzione della moschea di Al Aqsa. Ciò lascia intendere come la Cupola della Roccia non sia una moschea.
LIMES Perché la Cupola della Roccia è così importante per i musulmani?
BARKAY Perché Maometto salì in cielo da lì. Nella tradizione orale musulmana che affonda le radici nel VII secolo si narra di un viaggio notturno del profeta Maometto in sella al suo cavallo alato Buraq. Partendo da Medina in una sola notte avrebbe raggiunto Gerusalemme, approdando presso “la più lontana moschea” che si fa coincidere con l’odierna moschea di Al Aqsa. Da qui avrebbe raggiunto la pietra di fondazione, dove oggi sorge la Cupola della Roccia, e si sarebbe innalzato in cielo in quello che in arabo è chiamato Mi’raj, ascensione. La cupola dunque è ideologicamente identificata con la roccia. Sotto la roccia c’è una grotta con degli angoli di preghiera riconducibili a differenti figure venerate nell’Islam.
LIMES Lei è lo scopritore delle più antiche iscrizioni bibliche che siano mai state ritrovate. Come avvenne quella scoperta?
BARKAY Le due Silver scrolls risalgono al VII secolo a.C.. Sono centinaia di anni più antiche delle famose Dead Sea scrolls. Sono state rinvenute nel 1979 a Ketef Hinnom, poco fuori le mura a sud ovest della Città antica. Abbiamo scavato sette grotte sepolcrali del periodo del primo Tempio. Una di queste al suo interno presentava una camera che includeva una specie di deposito sotterraneo in cui venivano conservati gli oggetti preziosi appartenuti ai deceduti col fine di creare, nella parte superiore, nuovo spazio per la tumulazione. La porta di questo deposito aveva ceduto e ciò ha fatto sì che al suo interno si preservassero più di mille oggetti, soprattutto gioielli. Questi oggetti includevano le due Silver scrolls che nell’antichità venivano indossate come amuleti. La più piccola delle due contiene una versione contratta della Birkat Cohanim, la benedizione dei sacerdoti (Numeri 6,23 – 27). Quella più grande ha incisa una dichiarazione di fede dal libro del Deuteronomio che recita: “Il Signore onnipotente che mantiene il patto e la benevolenza verso chi Lo ama e segue i Suoi comandamenti”.
LIMES Nonostante la città di Gerusalemme sia la più scavata al mondo, il Monte Tempio non è mai stato interessato da scavi archeologici perché?
BARKAY Gerusalemme ospita scavi da circa 150 anni ma sul suo posto più importante, il Monte Tempio, non una sola buca è stata fatta con finalità scientifiche. Si tratta di un caso unico e speciale. Le leggi lì non sono implementate come in ogni altra area. Non esistono normative per la pianificazione, per la concessione di licenze o per la costruzione. Gli affari sul Monte Tempio sono gestiti giorno per giorno dal Waqf islamico, un ente amministrativo religioso sotto il controllo giordano che da secoli vieta ogni tipo di scavo archeologico. Mai un solo vaso è stato ufficialmente estratto dal Monte Tempio. Piccoli ritrovamenti sono stati fatti ma in scavi clandestini e illegali, mai resi pubblici. All’Autorità per le antichità non è consentito di inviare i propri ispettori, farli girare liberamente, controllare ogni punto e documentare ciò che vedono. La legge generale per le antichità del 1978, in seno alla Corte suprema di giustizia, è implementata in ogni posto tranne in quelli che servono per funzioni religiose per i quali, specialmente a Gerusalemme, occorre un provvedimento speciale da parte di un Comitato del gabinetto di governo.
LIMES Lei gestisce il Sifting project in un’area adiacente al Monte Tempio. Di cosa si tratta?
BARKAY Una notte di novembre del 1999 dei bulldozers apparvero sul Monte Tempio e cominciarono a rimuovere terra. In totale 400 camion saturi di antichità furono rimossi e gettati prevalentemente nella attigua Kidron Valley. Nel 2004 sono riuscito a ottenere una licenza dall’Autorità per le antichità, ho recuperato parte di quelle terre e ho dato inizio a un progetto di filtraggio che avviene con un’apposita procedura e strumentazione in una struttura ad hoc nella Zurim Valley, tra l’università ebraica di Gerusalemme e il Monte degli ulivi.
LIMES Perché è stata rimossa quella terra?
BARKAY L’allora primo ministro Ehud Barak accettò una richiesta avanzata dal Waqf islamico di costruire un’uscita di emergenza per la moschea sotterranea di Al Musalla Al-Marwani. Ma al posto dell’uscita fu costruita un’entrata monumentale senza alcuna supervisione archeologica. La moschea di Al Marwani si estende su un unico livello sotterraneo nell’edificio a sud est del Monte Tempio conosciuto col nome di Solomon’s stables. Per costruirla, il Waqf ottenne una licenza dal governo israeliano che doveva servire per costruire una temporanea area di preghiera al coperto dato che il Ramadan in quell’anno cadeva d’inverno. Venne costruita la più grande moschea nella parte occidentale del Vicino Oriente, con una capacità di contenere fino a 15 mila persone, inaugurata nel 1996. Il lavoro fu illegale e il governo di Israele non intervenne, chiuse un occhio e mezzo. Giungevano pullman di lavoratori il sabato, giorno in cui non lavoravano perché solitamente impiegati in imprese israeliane che di sabato riposano. Fu un’opera finanziata in parte da donazioni dell’Arabia Saudita e fu probabilmente una risposta all’idea dell’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton di dividere orizzontalmente la sovranità sul Monte Tempio: la parte superiore ai musulmani e la parte inferiore, inclusi i resti archeologici, agli ebrei.
LIMES Vi è poi un’altra moschea sotterranea. Quali sono le sue caratteristiche?
BARKAY Si tratta di Al Aqsa al-kadima. È stata aperta nel 1998, due anni dopo Al-Marwani. È costruita in un passaggio sotterraneo e si trova sotto la moschea di Al Aqsa. Non è grande come Al-Marwani ma è molto importante. Contiene delle volte originali decorate con intagli che sono la migliore testimonianza dell’arte ebraica del periodo del secondo Tempio. C’è anche una colonna munita di capitello sempre del periodo del secondo Tempio.
LIMES Moshe Dayan nel 1967, durante la Guerra dei sei giorni, riferendosi al Monte Tempio disse: “Chi vuole qui tutto questo Vaticano?” Fu per lei un errore?
BARKAY Un grande errore. Penso che in quel momento la situazione politica era tale per cui determinate decisioni, se fossero state prese, avrebbero portato a tutt’altri risvolti relativi alla presenza degli ebrei sul Monte Tempio, il luogo a loro più sacro, anzi, l’unico luogo a loro sacro.
LIMES Se la politica di Israele degli insediamenti cambiasse, crede che ci sarebbe da parte palestinese una maggiore disponibilità a trattare sul Monte Tempio?
BARKAY In nessun modo. Non vedo la connessione tra le due cose. Yasser Arafat diede uno shock all’ex presidente Clinton quando gli riferì che non c’è mai stato un Tempio degli ebrei a Gerusalemme. Questo tipo di negazionismo è cominciato negli anni Novanta ed è andato avanti diffondendosi non solo tra gli arabi ma anche tra alcuni intellettuali europei. Sono stato intervistato dalla Bbc e la prima domanda che mi hanno fatto è stata: che prova ha lei che ci fu mai un Tempio a Gerusalemme?
LIMES Hilik Bar, il segretario generale del Labor Party, ha recentemente rivendicato la questione del Monte Tempio come centrale anche per la sinistra e non di esclusiva proprietà della destra. Bar si era inizialmente unito a una mozione del Likud per estendere il diritto di preghiera agli ebrei nell’area ma subito dopo si è ritirato, perché secondo lei?
BARKAY Sono un archeologo e non un politico, ma dal mio punto di vista il Labor Party si è ritirato da quella mozione per mantenere buoni rapporti con la Corona di Giordania, che è sotto la continua minaccia di elementi di Hamas presenti al suo interno e che insidiano la stabilità del potere ad Amman. Hamas presidia anche il Monte Tempio ed è tra gli uomini del Waqf islamico. Spesso i loro stipendi sono pagati proprio dal regno di Giordania. Hamas non vuole la soluzione dei due Stati, forse Bar è l’unico a volerla. Non la vuole nemmeno il Likud e lo stesso Mahmoud Abbas: se si volesse si sarebbe già realizzata, da anni, non è poi così difficile.
LIMES Per concludere: nella parte occidentale del Monte Tempio, sul lato di Yemin Moshe, c’è un sacco di acqua corrente. A sud e sul versante est invece, dalla parte del Monte degli ulivi, la presenza di acqua è pressappoco nulla. È ipotizzabile portare acqua corrente al Monte Tempio?
BARKAY Sul Monte esiste un acquedotto che portava acqua nel periodo del secondo Tempio. L’acquedotto proveniva dalle Salomon’s pools a sud di Bethlehem e non è più in funzione. La sua destinazione finale si trova tra la Cupola della Roccia e la moschea di Al Aqsa, dove oggi sorge una struttura per le abluzioni dei fedeli musulmani. Nel Monte Tempio ci sono circa 50 cavità, alcune sono antichi passaggi sotterranei, altre antiche installazioni per varie finalità, ma la maggior parte di esse sono cisterne. Vicino all’entrata della moschea di Al Aqsa ce n’è una molto grande che in arabo è chiamata Bir el-wàraka, il Pozzo della foglia; non si sa a che epoca risalga ma è piuttosto noto. In antichità i servizi al Tempio richiedevano molta acqua. Serviva acqua per ripulire gli ambienti dal sangue degli animali sacrificati, per mantenere il posto pulito, per mantenere la purezza dei sacerdoti. L’acqua proveniva dall’acquedotto che data al periodo del secondo Tempio, ma fu utilizzato anche durante il periodo degli Asmonei (140-37 a.C.), e di nuovo riparato e utilizzato in epoca romana e poi in quella bizantina (313-636 d.C.). Di tale sistema di acque si parla anche nel Talmud.
Per approfondire: La battaglia per Gerusalemme
http://temi.repubblica.it/limes/storia-e-leggende-del-monte-del-tempio/67452