La rassegna stampa ebraica dal mondo di Kolòt a cura di Ruth Migliara
Tutte le conversioni di Tzahal a rischio
Ben 4.500 conversioni all’interno dell’esercito israeliano sarebbero avvenute senza la supervisione e l’approvazione del Gran Rabbinato e questo le renderebbe dubbie, soprattutto in tema matrimoniale. I soldati in questione non potrebbero sposarsi secondo il diritto ebraico. Fonti vicine all’esercito hanno respinto le osservazioni della procura, sostenendo che la maggior parte delle conversioni sono effettuate da alti rabbini militari o giudici della Corte di conversione che svolgono il loro servizio militare di riserva in quel ruolo.
http://www.vosizneias.com/63730/2010/09/06/israel-4500-idf-carried-out-conversions-are-not-valid/
Gli ebrei degli ebrei
Su http://www.tabletmag.com/, Rabbi Avi Shafran, direttore dei pubblici affari per l’organizzazione Ortodossa Agudath Israel of America, riflette su come l’abuso di luoghi comuni negativi dell’anti-semitismo si ritrovi anche all’interno della stessa comunità ebraica, a proposito degli Haredim, ovvero dei gruppi ultra-ortosossi. Un analogo sospetto e pregiudizio verso la diversità biasimato nel razzismo anti-semita diventa un atteggiamento degli ebrei verso altri ebrei e quindi verso sé stessi.
Su http://www.nextbook.com/life-and-religion/44427/the-jews%E2%80%99-jews/
Sinagoga. Le parole per dirlo
Shtibl, kloyz, bet-k’neset, bet-midrash, Shul, k’neshta. Molte parole per indicare una cosa sola: la sinagoga. Eppure tra Yiddish, Aramaico ed Ebraico, è entrato nell’uso corrente proprio un termine greco, attestato per la prima volta nel Nuovo Testamento. E se pensate che sia nato nell’alveo dell’antica comunità giudaica di Alessandria d’Egitto, che parlava greco essendo inserita in un ambito ellenistico, vi sbagliate. Filone di Alessandria, celebre filosofo alessandrino del I sec. e.v., avrebbe detto “proseukha”. E’ nella Spagna Medievale che si afferma l’uso del termine sinagoga ed è solo più tardi, in seguito all’espulsione degli Ebrei nel 1492,che si diffonderà nel bacino del Mediterraneo, divenendo di uso comune.
http://www.forward.com/articles/130921/
Il pugile che rispetta lo shabbat
Ve lo immaginate un ebreo ortodosso al posto di Sylvester Stallone nel film Rocky V? Nessuno sforzo di fantasia. Sembrerà tanto improbabile, ma un pugile di questo tipo esiste eccome. Si chiama Dmitriy Salita.
www.jewlicious.com/2010/09/orthodox-boxer-dmitriy-salita-wins/.
Se un avvocato ebreo non si presenta a una causa perché è Shavuòt, la deve perdere?
Maryland, U.S.A. Nel giugno 2008 Alexander Neustadter e il suo avvocato non si presentano a un’udienza cardine nell’ambito del processo giudiziario per responsabilità medica a carico dell’ospedale Santa Croce di Silver Spring. E’ Shavuot . Né Neustädter, né il suo avvocato, a cui egli ha ordinato di non lavorare a suo nome il giorno della festa, sono presenti per opporsi alle dichiarazione di alcuni testimoni su dei punti cruciali della causa. Nel 2003 il padre di Alexander Neustadter, un 91enne sopravvissuto all’olocausto era deceduto in seguito alla decisione dei medici dell’ospedale di non re-intubare il paziente.
L’ospedale tuttavia vince il processo, ma Neustàdter e i suoi legali fanno ricorso in Corte d’Appello per violazione del diritto costituzionale di libertà religiosa. I giudici avrebbero dovuto sospendere il processo per la durata della festa di Shavuot, pur non avendo ricevuto con sufficiente preavviso l’indicazione in merito all’impossibilità di presenziare di una della parti in causa? Spetterà alla Corte Suprema degli Stati Uniti dire l’ultima parola in merito alla vertenza.
http://www.vosizneias.com/63696/2010/09/05/silver-spring-md-lawyer-judge-violated-orthodox-jews-religious-freedom/.
Detective per mariti che scompaiono
Gerusalemme.Il marito di Galia Iron esce di casa per andare al lavoro come ogni giorno. Non fa più ritorno, lasciando, dopo 22 anni di matrimonio, 4 figli e l’onere di pagare 200.000 dollari di debiti. L’uomo si rifiuta di comparire di fronte a una corte rabbinica per la concessione del divorzio e si rende irrintracciabile, non rivelando il suo nuovo domicilio. La moglie 51enne, si vede attribuire dalle autorità i debiti accumulati dal marito per tutta la durata del loro matrimonio. Inizia tre lavori contemporaneamente , ma non riesce a tener testa ai creditori e la casa è confiscata. Come potersi permettere i costi elevati di assistenza legale e di un detective che possa rintracciare il marito?
Mavoi Satum è un’associazione senza fini di lucro per la tutela dei diritti delle donne in caso di divorzio che, dal 1996, offre patrocinio e consulenze legali, ma anche supporto di investigatori privati in casi come questi. È così che il marito di Galia Iron viene rintracciato: vive con una nuova compagna ed è necessario l’intervento delle forze dell’ordine perché esca dal bagno dove si è barricato. Viene arrestato e finalmente accetta di concedere il get alla moglie. Nonostante la crisi degli ultimi anni, Mavoi Satum continua nel suo impegno sociale, sostenendo le ingenti spese che si rendono necessarie per la risoluzione di casi limite come questo.
Sostiene le donne, più di 40.000 dal 1995 in Israele, che si vedono negare il divorzio nonostante situazioni di insostenibile gravità poiché halakhicamente costrette a dipendere dalla decisione del coniuge per l’ottenimento del get.
http://www.jta.org/news/article/2010/09/02/2740772/using-private-eyes-to-fight-the-problem-of-chained-wives