Le crisi della societa
«Una volta Caino portò dei frutti della terra come presente al Signore. Anche Abele portò dei primogeniti del suo gregge e delle loro parti più grasse. Il Signore gradi Abele e il suo presente; mentre non gradì Caino e il suo presente. Ciò rincrebbe molto a Caino che rimase abbattuto… E disse Caino a Abele suo fratello e fu quando erano nel campo, e si levò Caino contro Abele suo fratello e lo uccise»,
Genesi 4, 3-8
«E disse Caino ad Abele suo fratello quando erano nel campo». Di che cosa discutevano? Dicevano l’un l’altro: «Orsù dividiamoci il mondo». Cain ‘0 prese i terreni beni immobili ed Abele i beni mobili.
Uno disse: «La terra sulla quale stai è mia!». L’altro: «Quello che tu vesti è mio!».
Uno disse: «Toglilo (il vestito)!».
L’altro disse: «Vola!».
Conseguenza di ciò: «E si levò Caino contro suo fratello Abele e lo uccise».
Rabbì Jeoshùa di Sachnìn a nome di Rabbì Levì disse: «Tutti e due avevano preso i beni immobili e tutti e due avevano preso i beni mobili.
E di cosa discutevano? Uno diceva: «Sul mio territorio verrà costruito il Santuario’.
L’altro diceva: Nel mio territorio verrà costruito il Santuario», come è detto: «e fu quando furono nel campo» e per campo non si intende altro che il Santuario, come è scritto (Michà 3, 12): «Zion sarà arata come campo».
A seguito di ciò: «E si levò Caino contro suo fratello e lo uccise»». Jeudà figlio di Rabbi Ammì disse: «di Eva, la prima madre, discutevano».
Bereshìt Rabbà 22, 15
La storia di Caino e Abete è nota.
Il primo è agricoltore, il secondo pastore. Il loro dramma inizia quando Dio non accetta l’offerta sacrificale di Caino, mentre gradisce quella di Abete.
Il motivo di ciò, secondo qualche commentatore, consiste nel fatto che Caino non ha dato la sua offerta spontaneamente, con buon cuore. Non così, invece, Abete, che aveva scelto fra le sue pecore le più grasse, le più feconde.
Da qui l’insegnamento divino: l’importante non è l’offerta in sé, ma la buona volontà, il buon cuore che accompagnano l’offerta.
Ma Caino non capisce il discorso, si adira e uccide Abete.
Questo è ciò che emerge dalla Torà.
Cosa vuole raccontarci il Midràsh? Esso risponde a un problema stilistico che si riscontra subito leggendo il verso: «E disse Caino a Abete suo fratello, e fu quando furono nel campo…». Cosa disse Caino a Abete?
Questo la Torà non ce lo comunica. È il Midràsh che colma la lacuna, spiegando che cosa disse Caino a Abete; ma notiamo subito che la risposta è appunto midrashica (allegorica) e non peshàt (letterale).
Il Midràsh infatti non si riferisce a Caino e Abete, ma in pratica a tutti gli uomini.
Si chiede: quali sono le cause che portano ai litigi, alle guerre, agli omicidi, ecc.?
E dà tre risposte:
la prima: questioni economiche;
la seconda: motivi religiosi o di onore e prestigio;
la terza: cause di carattere sessuale.
Vediamo quindi come il Midràsh nel risolvere un problema di carattere stilistico, non dà una spiegazione che si riferisce strettamente al verso, anzi isola il verso dal contesto, per dare una risposta che soddisfi le problematiche dell’uomo di ogni epoca.