La contestazione (2)
«E prese Kòrach figlio di Itshàr, di Kehàt, di Levì, con sé Datàn e Aviràm, figli di Eliàv, e On, figlio di Pélet, figli di Reuvèn. Sorsero contro Mosè con duecentocinquanta uomini dei figli di Israele, tutti preposti alla comunità, chiamati alle assemblee, uomini segnalati. Si adunarono contro Mosè e contro Aron e dissero: ‘Vi basti! Tutta la comunità sono tutti santi e in mezzo a loro è il Signore e perché vi elevate al di sopra della congrega del Signore? Mosè li udì e cadde sulla propria faccia».
Numeri 16, 1-5
«Seduto…» Questo è Korach che schermì Mosè e Aronne.
Che cosa fece Korach? Riunì tutto il popolo, come è detto: ‘Radunò Korach tutta la congrega’. Incominciò a dir loro parole di scherno: «C’era una vedova nel mio quartiere con due orfanelle e un campo. Giunta la stagione dell’aratura, volle arare, ma Mosè le disse: ‘Non arerai con il bue e l’asino insieme» (Deut. 22, 10).
Venuto il momento della semina, Mosè le si rivolse: «Non seminerai il tuo campo di due specie diverse» (Lev. 19, 19).
Giunta la stagione del raccolto, Mosè le disse: «Lascia un angolo intatto del campo, non prendere un covone, se è stato dimenticato (shichehà) e non raccogliere le spighe cadute (lèket)» (Lev. 19, 9). Venne per fare la trebbiatura, Mosè le chiese le primizie per i sacerdoti e la decima per i leviti. Accettò e gliela diede.
Cosa fece la poveretta? Sopraffatta da così pesanti imposizioni, decise di vendere il campo per comprare due agnelli e poterne adoperare la lana mediante la quale vestirsi.
Appena ebbero partorito, comparve Aronne, che le disse «Dammi i primogeniti, perché così disse Iddio: ‘Ogni primogenito che nascerà dal tuo bestiame maschio lo dedicherai al Signore tuo Dio’» (Deut. 15, 10). Gli diede le bestie che erano nate. Giunto il periodo della tosatura, venne Aronne e le disse: «Dammi la tua prima tosatura, perché così disse Iddio: ‘ … darete la prima tosatura del gregge’» (Deut. 18, 4).
Disse la vedova: «Non ho forza per resistere a questo uomo; scanno le bestie e le mangio». Appena scannate, venne Aronne e le disse: «Dammi le spalle, le guancie e il ventricolo» (Deut. 19, 3). Disse: «Anche dopo averli scannati non li ho salvati dalla sua mano; siano allora per me interdetti!» E li votò a Dio. Le disse Aronne: «Sono tutti miei perché così disse Iddio: ‘Ogni cosa interdetta in Israele è tua’ (Numeri 18, 14)». Alla povera vedova non rimase al
I che assistere alla confisca degli agnelli, col pianto agli occhi e con le due orfanelle più povere di prima. Così è successo a questa povera disgraziata; così essi si comportano facendo ricadere la responsabilità su Dio stesso!
Midràsh ‘Shochar Tov’ sui Salmi
Per ben comprendere il discorso «demagogico», molto convincente, di Korach, proposto dal midràsh, è necessario fare* qualche chiarimento su questo personaggio. Korach raggruppa duecentocinquanta persone e si ribella contro l’autorità di Mosè: «Perché voi vi innalzate sulla radunanza di Dio?». Questa frase rivela la sua malafede, in quanto Mosè e Aronne avevano ricevuto l’investitura da Dio. Non solo, ma Mosè non la voleva accettare (vedi Esodo, 4, 13). Inoltre Korach rifiuta l’invito di Mosè a chiarire i fatti di fronte a Dio (vedi Num., 16, 5; 7, 12) e viene quindi inghiottito dalla terra. Ma che cosa l’ha spinto a ribellarsi contro Mosè? L’invidia. Koracb è un levita, come Mosè e Aronne, suoi parenti. Ma a lui non è stato dato alcun posto di rilievo nella gerarchia del potere. Lo schema genealogico nella pagina precedente chiarirà meglio la situazione.
I numeri nello schema, indicano la successione di nascita dei fratelli: Amràm, padre di Aronne e Mosè, è il primogenito al quale, come si sa (vedi Deut. 21, 17), spetta un posto di rilievo nella famiglia, quindi finché Mosè e Aronne avevano avuto una larga letta nel potere, Korach non contesta. Questi si alza contro Mosè e Aronne quando Elizolàn, il cugino minore viene nominato capo della casa paterna della famiglia di Kehàt. (vedi Num., Cap. 3, v. 30 e il commento di Rasbì al verso 16 del Cap. 16). Come fare per convincere il popolo? Quali sono le argomentazioni che porta per indurre duecentocinquanta rispettabili persone a insorgere contro Mosè?
Il Midràsh immagina come siano andate le cose.
Nella sua tesi vi è un elemento non trascurabile: perché Korach si riferisce principalmente a una vedova, quando la critica sarebbe valida non solo per lei, ma per qualunque altra persona? Ovviamente sceglie la vedova per far presa sui sentimenti del popolo. In secondo luogo, la critica non tiene conto del fatto che la vedova indifesa è protetta propria dalla Torà in diversi luoghi (vedi per es. Deut., 22, 17; Esodo, 22, 21). Non solo, ma nel caso che non possegga beni, alcune leggi che sarebbe tenuta ad applicare (la non raccolta delle spighe cadute, ecc.) diventano per lei diritti.
Ma Korach demagogicamente, parla dei doveri della vedova e non dei suoi diritti. In terzo luogo Korach sostiene che la legge della Torà è un prodotto della fantasia di Mosè, che avrebbe attribuito a Dio leggi da lui stesso emanate. Come si potrebbe altrimenti pensare che Dio sia così crudele e la sua legge a tal punto severa e sfruttatrice? Inoltre il Midràsh vuote spiegare la relativa facilità con cui Korach riesce a convincere il popolo, il che risulta anche dalla Torà: «Tutta la comunità è santa e in mezzo a loro è il Signore; perché vi elevate al di sopra della congrega del Signore?». Dall’esame del testo biblico condotto alla luce del Midràsh appare chiaramente la malafede di Korach.