Umiltà e democrazia
«E disse Iddio a Mosè: ‘Vedi che io scelgo Bezalèl’».
Esodo 35, 1-2
«E disse Mosè ai figli d’Israele: «Vedete, il Signore designa Bezalèl, figlio di Urì, figlio di Ur, della tribù di Jehudà. E lo ha riempito di ispirazione divina, scienza, abilità, intelligenza per qualunque arte e industria, per concepire opere artistiche, per lavorare oro, argento e rame. E per i lavori di pietre da incastonare, per intagliare il legno in modo da eseguire qualunque specie di lavoro artistico».
Esodo 35, 30-33
Disse Rabbì Itzchàq: «Non si può nominare un parnàs (direttore dei servizi sinagogali- amministratore della comunità) sulla comunità prima di essersi consigliati con il pubblico; come è detto: E disse Mosè ai figli d’Israele: «Vedete, il Signore designa Bezalèl…’».
Disse Iddio a Mosè: «Mosè, ti soddisfa Bezalèl?»
Gli rispose: «Padrone del mondo, se per te va bene, per me a maggior ragione».
Gli disse (Iddio): «Nonostante ciò, va’ e dillo ai figli di Israele». Andò e disse a Israele: «Va bene per voi Bezalèl?».
Gli dissero: «Mosè, nostro Maestro, se va bene a Dio e a te, a noi a maggior ragione».
TB Berakhòt 55a
Due espressioni risaltano alla lettura dei versi riportati: «vedi» dice Iddio a Mosè: «Vedete» dice Mosè al popolo ebraico. Il verbo serve a sollecitare una certa attenzione da parte dell’uditore. Su che cosa è posto l’accento?
Secondo un commentatore Iddio, dicendo a Mosè: «Vedi», intende richiamare la sua attenzione sul fatto prodigioso di Bezalèl.
Da un popolo appena uscito dalla schiavitù emerge un individuo dotato di grandi abilità architettoniche.
Diversa è l’opinione del Midràsh.
Secondo il Midràsh il vero «vedere» ha qui il significato di acconsentire. Cioè Iddio e poi Mosè chiedono il consenso del popolo per la nomina di Bezalèl a capo della costruzione del Tabernacolo.
Per qual motivo Iddio chiede il consenso a Mosè, quindi a una persona umana, quando si sa che la decisione divina è superiore a quella umana?
Iddio l’ha fatto affinché le persone umane prendessero esempio da lui; Mosè infatti, subito dopo, va a chiedere consenso al popolo.
È necessario interpellare il pubblico su un argomento che lo riguarda direttamente per evitare successivamente dei possibili contrasti.
Anche se colui che sceglie la persona per un incarico, è matematicamente certo che la sua scelta è coerente e giusta, mentre quella del pubblico potrebbe essere sbagliata, ciononostante deve sottoporre la sua scelta al parere del pubblico, tenendo quindi conto sia di un criterio democratico sia dell’insegnamento divino.