Non ti allontanerai né a destra, né a sinistra
«Quando ti capita una causa grave da giudicare, sia che si tratti di un fatto di sangue oppure di una questione di diritto oppure di un ferimento, questioni controverse nei tuoi tribunali, dovrai salire al luogo che il Signore avrà scelto. E ti presenterai ai sacerdoti della tribù di Levi e al giudice che in quel tempo sarà in carica e li interrogherai; essi diranno la soluzione della questione. Dovrai regolarti secondo la soluzione che ti diranno in quel luogo, che il Signore avrà scelto, e guarderai di fare secondo ciò che ti avranno insegnato. Secondo l’insegnamento che ti daranno e secondo la decisione che ti riferiranno, agirai; non ti allontanerai dalla decisione che avranno detto né a destra né a sinistra».
Deuteronomio 17, 8-12
Tutte le questioni devono essere risolte in sede definitiva dal Tribunale Supremo, che è situato vicino al Tempio, a Gerusalemme.
La Torà specifica che bisogna andare dal giudice «che in quel tempo sarà in carica», espressione strana e superflua; in quanto è ovvio che una persona può andare solo dai giudici che ci sono in quella generazione e non in un’altra.
Senonché, spiegano i commentatori, il testo tiene a specificare per insegnare che si deve accettare l’opinione dei giudici di quella generazione anche se sembrano inferiori culturalmente a quelli delle generazioni precedenti.
Il concetto viene chiarito e sviluppato dal seguente Midràsh.
«Disse Rabbì Jehudà, disse Rav: «Quando Mosè sali in cielo. trovò Iddio che stava facendo delle aggiunte alle lettere della Torà».
Disse: «Signore del mondo: chi ti ostacola (cioè: chi ti impedisce di consegnare la Torà senza queste aggiunte o chi ti obbliga a scrivere nella Torà queste piccole aggiunte?».
Gli disse: «Ci sarà un uomo in futuro, il cui nome è Akivà ben Yosèf, che dopo tante generazioni spiegherà ogni aggiunta, imparando da esse montagne di Halakhòt (norme, leggi)!».
Disse Mosè: «Creatore del mondo, mostramelo!».
Gli disse: «Fai alcuni passi indietro».
Andò alla scuola di Rabbì Akivà e si sedette dopo esser sceso otto gradini. Non riuscendo a comprendere di che cosa parlassero (R. Akivà e i suoi discepoli), gli s’indebolì la forza intellettuale.
Giunti a un certo punto della discussione, chiesero gli allievi a Rabbì Akivà: «Maestro, da dove ricavi ciò che ci hai insegnato?». Disse loro: «Questa è una norma che risale a Mosè fin dal monte Sinai (s’intende, con tal espressione, una norma di cui è oscura la spiegazione, ma la cui origine è tramandata dal Monte Sinai come legge orale). In quel momento Mosè si riprese e fu soddisfatto».
TB Menachòt 29b
Che significato ha il colloquio fra Dio e Mosè?
Perché Mosè non capisce ciò di cui discutono Rabbì Akivà e i suoi allievi?
Perché alla fine si riprese e fu soddisfatto?
Il Midràsh vuole insegnare come l’uomo abbia la libertà di trarre degli insegnamenti nuovi, emettere nuove disposizioni e proibirne altre, sempre a seconda delle esigenze storiche; e questo grazie allo studio profondo, che gli permette di penetrare fina alle radici del mondo della Torà, proprio grazie alle aggiunte che fece Dio alle lettere della Torà.
Mosè non poteva capire ciò di cui discutevano gli allievi con Rabbì Akivà, perché, se avesse capito, ciò avrebbe significato che i Maestri non avrebbero potuto decidere liberamente; viceversa il fatto che non fosse conosciuto nemmeno a Mosè ciò che avrebbero deciso i posteri, lascia ampio spazio e responsabilità alla generazione che ha emanato quelle leggi, con tutte le conseguenze positive o negative.
In un primo momento Mosè non capisce, ma quando sente che ciò di cui si sta discutendo è una norma che risale alla promulgazione del Sinai, è soddisfatto, perché con ciò è garantito alle future generazioni che tutte le nuove disposizioni emanate saranno considerate da Dio come se Egli stesso le avesse date al momento della promulgazione del Sinai. Sul monte Sinai, infatti, è stata data sia la Torà scritta che quella orale, ma lo studio, la comprensione, la decisione delle norme da seguire, sono sotto la responsabilità di ogni generazione, riguardo alle quali ci è comandato: «non ti allontanerai dalle decisioni che ti diranno né a destra né a sinistra».