L’ultimo arrivato in ordine cronologico, è il nuovo minian di rito romano di Tel Aviv. Ma i minianim italiani di Israele (i gruppi di almeno dieci uomini che si ritrovano per le funzioni religiose) sono numerosi e continuano a crescere, sostenuti anche dall’aumento delle aliyot dall’Italia.
Speriamo che almeno in questo caso nessuno pronunci la frase antisemita: “Ci sono troppe sinagoghe”.
Un nuovo minian romano a Tel Aviv
Ha aperto i battenti all’inizio di novembre, e a partecipare alle tefillot sono state ogni settimana decine di persone, soprattutto giovani tra i venti e trent’anni, uomini e donne. Si tratta di un nuovo minian di rito romano che si ritrova il venerdì sera per la Kabbalat Shabbat e Arvit nella sinagoga dell’Hotel Dvora di Tel Aviv. “Abbiamo deciso di prendere questa iniziativa perché volevamo avere l’opportunità di pregare secondo il nostro minhag a cui teniamo molto, e farlo rivivere a Tel Aviv in maniera regolare. Inoltre pensiamo che questa sia un’occasione per portare al tempio persone che non vengono mai, perché sentire le melodie di casa può aiutare” spiega a Kol Ha-Italkim Eitan Della Rocca, uno degli ideatori del progetto insieme a Joseph Castelnuovo e Ruben Moscati. “La prima tefillà è stata una grande emozione: cantare con il nostro rito, far salire in tevah persone non abituate a farlo, talvolta che addirittu- ra non salivano dal bar mitzà. Abbiamo anche dedicato il davar Torah a Leone Sonnino e Giuseppe Dell’Arriccia, due esponenti importanti della comunità di Roma recentemente scom- parsi”. Tra i momenti più sentiti, spiega ancora Della Rocca, il Lechà Dodì e l’Igdal cantato come al Tempio maggiore della capitale italiana. Con una importante precisazione: “Non abbiamo fondato questo minian con l’idea di dividerci dal minian tripolino di Tel Aviv, a cui io e molti dobbiamo tanto, per quello che ci offre a livello di Torà e tefillà nel quotidiano, ma solo creare una possibilità ulteriore”.
Rehov Hillel – Gerusalemme
Lo storico tempio italiano nel cuore di Gerusalemme ha sede nel complesso di Rehov Hillel che fu costruito nel XIX secolo da cattolici tedeschi come ostello per i pellegrini. L’edificio cominciò a ospitare un minian italiano nel 1945, quando era ancora sede del liceo Ma’ale. Anche dopo il trasferimento della scuola, il minian continuò a funzionare e a crescere. I suoi arredi sono quelli della sinagoga-gioiello portata da Conegliano Veneto. Negli stessi locali, che sono stati acquistati dalla Hevrat Yehude’ Italia be-Israel nel 2013, ha sede pure il Museo di arte ebraica italiana U. Nahon.
Rehov Chopin – Gerusalemme
Il minian di Chopin ha iniziato a riunirsi alcuni anni fa, spiega Sandro Di Porto, uno dei suoi fondatori, per venire incontro a un’esigenza lo- gistica ben precisa: la possibilità di fare tefillà il venerdì sera secondo il rito italiano senza dover andare troppo lontano, vista la sempre più numerosa presenza degli italkim nei quartieri di Katamon, Rehavia, Rasko. Il minian si riunisce nel tempietto della sinagoga francese solo per Kabbalat Shabbat e Arvit. “Da quando abbiamo aperto non ci è mai mancato minian” spiega Di Porto, che sottolinea anche “Shabbat mattina però per noi è importante andare in Rehov Hillel”.
Scola Tempio – Gerusalemme
Scola Tempio, minian di rito romano che si ri- trova nel cortile della scuola elementare Evelina De Rothschild, in una zona dove abitano molti italiani, ha iniziato a riunirsi circa tre anni fa. Il minian riprende il nome della Scola Tempio che è stata per secoli la principale delle Scole di Roma. Per i fondatori era importante costruire un luogo dove “fare tefillà secondo la tradizione di Roma, in un ambiente accogliente nel quale crescere ebraicamente con derashot, spazio per i bambini e un ricco kiddush” come raccontava qualche mese fa Jonathan Pacifici a Kol Ha-Italkim.
Minian Italkim – Tel Aviv
Il Minian Italkim di Tel Aviv è nato nell’estate 2008 e ha sede in Rehov Ben Yehuda. I suoi fondatori provengono dalla comunità libica di Roma, e per questa ragione il rito principale delle tefillot è quello tripolino. Col tempo, il tempio ha cominciato però ad attirare, oltre che molti italiani, anche giovani provenienti da comunità sefardite di origine diversa. Minian Italkim TLV offre anche lezioni di Talmud Torah per i più piccoli durante Shabbat, e lezioni settimanali o mensili per giovani o adulti. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.italianitelaviv.com
Bet Chabad Italiano – Netanya
Tefillot, lezioni, feste ed eventi: il Bet Chabad Italiano di Netanya offre ai circa 300 italkim della città, per la maggior parte provenienti da Roma, un servizio a 360 gradi. “Tutto è cominciato quando lo Shaliach della comunità francese diede in prestito una sala del suo Bet Chabad a un gruppo di italiani desiderosi di continuare a portare avanti le tradizioni romane” ha raccontato negli scorsi mesi su Kol Ha-Italkim rav Aaron Leotardi, arrivato apposta dall’Italia per guidar- ne le attività. Tra i progetti anche quello di trovare una sede più grande.
Merkaz Michael – Ra’anana
A Ra’anana, i sempre più numerosi italiani han- no la possibilità di ritrovarsi per la Kabbalat Shabbat e Arvit secondo il rito romano in una sala del centro di studi kabbalistici Merkaz Michael. “Si crea una bellissima atmosfera e nessuno corre a casa dopo la funzione, quasi a tutti piace restare a chiacchierare e rincontrarsi l’indomani per sentire la lettura della Torà, partecipare al Kiddush, e continuare a stare insieme” aveva sottolineato uno degli ideatori dell’iniziativa, Raffaele Nussbaum, scrivendo su Kol Ha-Italkim.
Ovadia Da Bertinoro – Ramat Gan
Il Tempio Ovadia Da Bertinoro vanta una lun- ga storia, che comincia con un gruppo di olim provenienti dall’Italia (in particolare da Firenze e Livorno) e di rito sefardita stabilitosi a Ramat Gan alla fine degli anni Quaranta. Inizialmente il gruppo si ritrovava per le tefillot di Rosh HaShanà e Yom Kippur a casa delle famiglie Servaddio e Senigaglia. Dopo molti sforzi, la prima tefillà di Shabbat si è svolta nel 1979.
Kol Ha-italkim 65 – Dicembre 2016