Dietro le polemiche (che seguono a ruota quelle sugli spettacoli con cantanti femminili) c’è il terrore che la minoranza degli osservanti possa diventare maggioranza nell’esercito d’Israele, visto che sempre più laici o lasciano Israele o lasciano l’esercito (Kolot)
Davide Frattini
GERUSALEMME – I comandanti israeliani sono rimasti colpiti dalle differenze tra i loro soldati e gli americani. Poche settimane fa i due eserciti hanno organizzato esercitazioni congiunte e – racconta il portavoce di Tsahal – «i nostri erano i soli a esibire tutte quelle barbe lunghe, a volte è un segno di trascuratezza che si trasferisce in battaglia». Così da oggi i militari che vogliono lasciare crescere quel simbolo di devozione (per gli ultraortodossi) o di tendenza estetica (per gli hipster in divisa) devono chiedere il permesso in anticipo ai superiori e i casi considerati speciali saranno molto pochi.
La decisione
Le nuove regole erano state decise un anno fa e congelate dalla Corte Suprema perché i giudici avevano deciso che rischiavano di discriminare i soldati laici: i religiosi hanno sempre ottenuto l’esenzione dai rabbini militari. Adesso le norme prevedono che il giovane in divisa – la leva obbligatoria per i maschi è di tre anni – debba dimostrare quanto la barba sia parte profonda della sua identità. Le richieste per evitare la rasatura obbligatoria sono state 24 mila solo nell’ultimo mese.
La ribellione
Il tentativo di imporre le norme ha causato la ribellione dei rabbini, soprattutto i leader spirituali delle colonie in Cisgiordania. Il numero di ragazzi che arrivano dagli avamposti è sempre più alto e seguono il precetto religioso che indica di lasciar crescere la barba. Il rabino Shlomo Aviner della colonia di Beit El ricorda che ha rappresentato il simbolo dei guerrieri ebrei fin dai tempi di re Davide e incita i soldati a disobbedire agli ordini: «I nazisti ci obbligavano a tagliare la barba».
Nuove mode
Lo Stato Maggiore ha definito i nuovi criteri estetici perché negli ultimi anni ai militari ultraortodossi si sono aggiunti gli hipster, con le loro barbe lunghe e curate: delle richieste di esenzione il 42 per cento è stato accordato per ragioni religiose, mentre gli altri sono stati considerati dei furbi modaioli che cercavano di evitare la tosatura.
2 marzo 2016 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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