Daniel Reichel
Rav Birnbaum nuovo rabbino capo
Rav Eliyhau Birnbaum è il nuovo rabbino capo di Torino. La notizia è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, quando la Consulta rabbinica, ai sensi dell’art.30 comma 1 dello Statuto, ha espresso parere favorevole sulla nomina. La decisione era già stata assunta dal Consiglio della Comunità torinese lunedì scorso, ma si attendeva, come da prassi, il parere della Consulta. Rav Birnbaum assumerà pro tempore il ruolo di rabbino capo, a partire da domani, 1 luglio, e fino a data da definirsi. “Sono contento che la questione della nomina di rav Birnbaum” spiega il presidente della Comunità di Torino Tullio Levi “si sia conclusa abbastanza velocemente perché il protrarsi di questa situazione (la mancanza di un rabbino capo) non poteva che danneggiare la nostra Comunità. Auspico – continua Levi – rapporti di serena e proficua collaborazione tra il rav Somekh, che ha deciso di rimanere a Torino, e rav Birnbaum. Sono sicuro che lo stesso Birnbaum saprà farsi interprete delle esigenze della Comunità, agendo per il bene di tutti, quindi anche di coloro che in passato hanno avuto delle difficoltà con rav Somekh”.
Direttore dal 1998 del Machon Amiel, importante istituzione israeliana che forma rabbini per le comunità della Diaspora e dayan del Beth Din del rabbinato centrale di Israele, rav Birnbaum ha visitato, verso metà giugno, la Comunità di Torino per poter avere un quadro complessivo della complicata e delicata situazione torinese. La Comunità, infatti, vive un momento di forte tensione interna, aggravata dalla sofferta decisione dell’attuale Consiglio di revocare rav Alberto Somekh dall’incarico di rabbino capo. Dopo il respingimento da parte del Collegio arbitrale del ricorso presentato da rav Somekh (decisione notificata alle parti l’11 Maggio 2010), il Consiglio della Comunità ha deciso di avviare delle “consultazioni ad ampio raggio”, come è riportato nel verbale della riunione del 13 maggio, per trovare una soluzione all’intera questione.
Da qui la decisione di rivolgersi a rav Birnbaum. “In considerazione della complessità della situazione, – si legge nella lettera inviata alla Consulta rabbinica per richiedere il parere sulla nomina – della necessità urgente di ricomporre la Comunità, di dare un equilibrato assetto all’ufficio rabbinico, di non lasciare vacanti le funzioni di rabbino capo ma di non procedere a scelte definitive affrettate, si è deciso di affrontare in maniera più ampia la situazione contattando un rabbino e dayan di chiara fama e di riconosciuto prestigio in Israele e nel mondo ebraico internazionale, oltre che di grande esperienza nell’ambito delle Comunità della golà e ci si è dunque rivolti a rav Eliyhau Birnbaum”. Una volta a Torino, Birnbaum ha avuto modo di esaminare in prima persona le dinamiche e le strutture comunitarie, incontrando, oltre al Consiglio e altri esponenti della Comunità, rav Somekh.
L’impressione particolarmente positiva lasciata dal direttore del Machon Amiel, nonché docente al Merkas Rapaport dell’università di Bar Ilan, durante la sua visita ha spinto il Consiglio a muoversi nella direzione di nominare proprio Birnbaum, seppur temporaneamente, come nuovo rabbino capo di Torino. La decisione, però, non è stata condivisa da tutti. Durante la riunione del 28 giugno, il consigliere all’opposizione Emanuel Segre Amar ha manifestato le sue perplessità sulla conoscenza di rav Birnbaum in merito alle peculiarità dell’ebraismo italiano. Segre Amar, inoltre, ha espresso dubbi sulla possibilità del rav di conciliare i suoi molteplici impegni internazionali con le funzioni quotidiane di rabbino capo. D’accordo con queste riflessioni, i consiglieri Bianca Bassi e Beppe Segre, i quali hanno richiesto al Consiglio di presentare un progetto complessivo sulla situazione, sottolineando la volontà di portare avanti una strategia condivisa. Le perplessità dei consiglieri di opposizione sono emerse anche al momento del voto sulla nomina: si sono infatti espressi in senso contrario, sostenendo che il voto negativo non riflette un giudizio personale su rav Birnbaum, ma nasce dalla non condivisione del metodo con cui la maggioranza ha portato avanti il provvedimento.
In ogni caso si apre un nuovo capitolo per la Comunità ebraica torinese. Una volta assunto l’incarico, Rav Birnbaum definirà il ruolo e le mansioni di rav Somekh e di un rav che quanto prima dovrebbe affiancarlo; visiterà ogni mese la Comunità, avendo garantito inoltre la sua presenza in caso di necessità. Una soluzione per risolvere questa situazione transitoria quanto difficile. “Il nostro impegno” spiega il presidente Levi “ come Comunità e come Consiglio, non mi stancherò mai di ripeterlo, è di avvicinare all’ebraismo e alla Comunità stessa coloro che si sono allontanati. Dall’altra parte questo è proprio l’approccio portato avanti, nella sua lunga esperienza, da rav Birnbaum”.
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