Domanda: anni fa un ricco e influente ebreo americano si rivolse ad un Sofèr chiedendogli di scrivere un Sèfer Torà. L’intenzione dichiarata era quella di spedire assieme a degli astronauti un Sèfer Torà sulla luna con l’unico scopo di poter segnalare la presenza del popolo di Israele anche al di là della terra. Il Sofèr si rivolse ad un Tribunale Rabbinico per ascoltare a riguardo il parere dei Maestri.
Risposta: vi sono dei casi in cui è permesso scrivere un passo di Torà su pergamena sebbene questa non serva per adempiere ad un precetto. Nel Talmùd Ierushalmì (Peà 1) è raccontato che Rabbì Iehudà mandò in dono al re non ebreo Artavon una Mezuzà grazie alla quale la figlia del re, gravemente ammalata, guarì. Il Maestro Naftalì Berlìn (Natzìv) si chiese come fosse possibile fare tale dono ad un non ebreo – ovviamente esentato dall’obbligo di fissare una Mezuzà alle porte di casa – visto che un passo di Torà può essere scritto solo se serve ad adempiere ad un precetto. Rav Berlìn rispose che la cosa è permessa se fin dal principio i brani della Mezuzà sono scritti con la chiara e dichiarata intenzione di non servire mai per adempiere ad un precetto.
Sulla base di tale risposta si potrebbe dunque permettere al Sòfer di scrivere un intero Sèfer Torà dichiarando davanti a testimoni l’intenzione di comporre un Testo che non servirà come lettura ma solo d’immagine.
Il Tribunale Rabbinico interpellato non accettò però questa possibilità. La Mezuzà donata da Rabbì Iehudà aveva comunque l’intenzione di chiedere a D-o l’aiuto per la salvezza di un essere umano. Il Sèfer Torà richiesto al Sòfer era, invece, solo un inutile atto dimostrativo e pertanto si deve considerare tale scrittura una vera e propria mancanza di rispetto per un Sèfer Torà, spedito in un posto deserto senza essere letto da nessuno. Anche tenere un Sèfer Torà all’interno di un Aròn senza mai essere adoperato nel corso di una funzione è un grave atto di mancanza di rispetto per un Libro Sacro. Pertanto, chi decide di donare un Sèfer Torà ad un Tempio deve essere certo che periodicamente tale Sèfer sia usato per la lettura di una Parashà.
Il Tribunale vietò pertanto a ogni Sofèr di scrivere il Sèfer Torà, che per questo non fu mai spedito sulla luna.