Il Golem di Praga è conosciuto in tutto il mondo. Nella capitale Ceca si riportano leggende che sono un mix tra mistica ebraica vera e magia, che caratterizzano Praga e tutta la Repubblica Ceca. Sappiamo che la mistica ebraica è famosa per le sue conoscenze molto particolari. Si dice addirittura che ben cinquecento anni fa, sia stato realizzato un essere vivente. Una ‘leggenda metropolitana, ma tutt’altro che banale. La storia del Golem fa parte della più antica tradizione cabalistica ebraica.
Accuse superstiziose: la creazione del Golem
La storia ci riporta a Praga, nell’anno 1580. Gli Ebrei che popolano la capitale Ceca sono vittime di più di un’accusa superstiziosa. Si vuole allontanarli e si cerca ogni pretesto per farlo con accuse false. Taddeo, uomo fanatico della religione e avverso ai giudei, fa il possibile per diffondere calunnie, per disfarsi degli ebrei.
‘Necessita una protezione‘ sentenzia il rabbino Jehuda Lőw ben Bezalel, conosciuto come Rabbi Lőw (1512-1609). Egli è il più maestoso e sapiente rappresentante della vita spirituale della comunità, teologo, rettore della Scuola Talmudica di Praga.
Non solo, si tratta di un grande cabalista, un famoso sapiente, che si può paragonare al biblico re Salomone, più tardi sarà nominato Rabbino Capo della città dall’imperatore Rodolfo II.
Lui solamente può parlare con l’Altissimo e ricevere la soluzione per la situazione creatasi. “Come fare per combattere tanta malvagità contro gli Ebrei?“, egli chiederà al Signore. Nel sogno Rabbi Lőw ricevette presto la seguente risposta ordinata alfabeticamente:
“Ata Bra Golem Dewuk Hachomer W’tigzar Zedim Chewel Torfe Jisrael” , la cui traduzione italiana è: “Crea un Golem di argilla e annienta la malvagia canaglia divoratrice di Ebrei”.
Il dono della Sapienza di Rabbi Low
Il dono della Sapienza è una peculiarità di Rabbi Low, che riesce a decifrare l’insieme delle parole attraverso la loro corrispondenza numerica, un mistero possibile solo a lui, che associa alle lettere dell’alfabeto. Da queste avrà le istruzioni Divine per relizzare un corpo vivente con l’argilla.
Egli è l’unico a conoscere il rituale segreto; chiamerà due persone fidate, infatti ilGolem necessita dei 4 Elementi per essere realizzato. Rabbi Low chiamerà a sè Jizchak ben Simon, suo genero, a cui il rabbi attribuì l’elemento fuoco.
Gli altri tre elementi furono attribuiti rispettivamente al suo discepolo, Jackob ben Chajim, l’elemento acqua, mentre per se stesso attribuì l’aria. La terra, dalla quale sarebbe nato il Golem, completerà la tetrade.
Il Golem è creato di notte sulle rive della Moldava
Di notte Rabbi Low iniziò a dare disposizioni per la creazione del Golem sulle rive della Moldava. Prima i discepoli vengono disposti ai piedi del blocco di argilla prescelto. Quindi eseguono tutte le operazioni che Rabbi Lőw indica loro con molto scrupolo. Sarà necessario anche eseguire dei giri in un senso preciso e recitare formule magiche particolari, che sono contenute nel Libro della Creazione, il Sefer Yezirah.
IL blocco di argilla lentamente sta prendendo la forma umana. Rimane però fermo immobile, alla fine del cerimoniale, il rabbino mette nella bocca dell’essere uno Shem. Esso significa ‘nome’, cioè il nome di Dio ed è scritto su una pergamena.
I tre artefici del Golem si piegano quindi verso i quattro punti cardinali, pronunciano le parole “E soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo diventò un essere vivente”. Il Golem, a questo punto, si alzò, verrà vestito come un servitore del tempio.
Egli sembra un uomo normale, ma gli manca la parola. Josef sarà il suo nome e, da quel momento. vigilerà sulla Comunità ebraica, eseguendo gli ordini del rabbino e di nessun altro.
Il Golem aveva scritto sulla fronte la parola Emeth =Verità, in ebraico si scrive Aleph, Mem, Thaw. Rabbi Löw raccontò al popolo di aver trovato quel misterioso straniero muto per strada e di averlo assunto come servitore. Nessuno però se ne doveva servire.
Rodolfo II, che fu un grande protettore degli Ebrei spostò la capitale da Vienna a Praga e fino alla morte (1612), ebbe in grande considerazione il cabalista Lőwperchè voleva ardentemente comprendere i suoi segreti. La creazione del Golem è simile a quella del biblico Adamo.
Il Golem “rappresenta lo stato umano prima che Dio insufflasse in lui lo Spirito. Ritrovare il senso del Golem significa ritrovare le chiavi della Sapienza […] Adamo, che ha il nome della terra rossa, è un Golem fino al momento in cui Dio gli ha insufflato il Neschamah”.
Materia Prima dell’Alchimista, simboleggia la prima tappa di un processo trasmutativo.
Il mito del Golem continuò a vivere ed espandersi nell’immaginario collettivo. Un aspetto particolarmente interessante del mito golemico è l’uso della parola come strumento magico, determinante per animare l’essere creato.
Rabbi Low è diventato creatore per mezzo della magia contenuta nel Libro della Creazione. Nel Libro della Genesi, la Creazione per i Cristiani, è scritto: “Il Signore Dio modellò l’uomo con la polvere del terreno e soffiò nelle sue narici un alito di vita” (Gn. 2,7).
Nel Libro dei Salmi, Antico Testamento, troviamo un Inno a Dio Onniscente in cui il creato si rivolge all’Altissimo con parole di riconoscenza. Ecco alcuni passi “Non ti era occulto il mio essere, allorchè io fui formato nel segreto ed ero intessuto nelle profondità della terra“. E nel versetto seguente è scritto: “I tuoi occhi mi videro informe e nel tuo libro tutti furono scritti e fissati i giorni miei, prima che uno solo di essi esistesse” .
La parola ‘informe’ è tradotta in ebraico proprio con ‘Golem‘ , per cui la traduzione diventa: ‘I Tuoi occhi videro il mio Golem’ .
La leggenda vuole che un giorno Rabbi Löw si dimenticasse di lasciargli gli ordini della giornata ed il Golem, si mise a correre all’impazzata per il ghetto, distruggendo ogni cosa, fino a che il suo creatore lo fermò, sempre con la parola che è strumento magico. La Verità, specchiarsi in essa, affinché possa ascendere al livello cosmico per il quale è stato creato, questa è la magia del Golem.
Il Golem è anche chiave della moderna cultura, “sottomessa alle seduzioni tecnologiche e incatenata al sapere degli apprendisti stregoni[…]”. Rabbi Löw, vide la città ebraica pacificata e decise che non era più il caso di tenere in vita ilGolem. Nella profondità della notte, con le stesse tre persone che avevano partecipato all’inizio della vita dell’essere, gli fu data la fine.
Golem si irrigidì in una zolla di argilla, dopo che il rituale fu fatto al contrario. Fu spogliato, gli furono bruciati i vestiti, l’argilla nascosta.
Le persone seppero che Josef il Golem era scappato dalla città di Praga. Il Rabbino Löw vietò a tutti di recarsi nella soffitta della sinagoga Vecchia-Nuova, dove e nessun oggetto sacro, compresi i libri, doveva essere conservato.
Il Golem Josef si trova proprio lì dentro nella soffitta della Sinagoga, dove sarebbe nascosto da quattro secoli.
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