XIII. Tra le due guerre mondiali – La stampa ebraica
Molte antiche Comunità decadono; qualche altra si consolida e ingrandisce: la Comunità ebraica dì Bologna – che anche dopo la cacciata degli Ebrei da Bologna nel 1836, ha continuato a sussistere illegalmente, tenendo le sue funzioni nell’Oratorio di Via Gombruti, fondato dal centese Angelo Carpi nel 1829 – ricostituita nel 1864, è riconosciuta ufficialmente nel 1911; quella di Milano si organizza e si avvia a diventare importante centro di vita ebraica; quella di Genova è in continuo aumento per l’afflusso di ebrei dal Piemonte e da Livorno; quella di Napoli, che ha cominciato a organizzarsi intorno al 1831, ha la sua sinagoga dopo la cacciata dei Borboni.
Le città italiane si arricchiscono di bei templi (10); quello di Firenze in stile moresco, il più bello d’Italia; quello di Trieste, il più grande d’Europa; a Torino la Mole Antonelliana doveva essere una sinagoga, e simboleggiare, con la sua ardita cupola elevantesi al cielo, la liberazione degli Ebrei dalla lunga schiavitù. Ma poi tale progetto fu abbandonato per mancanza di mezzi; portata a compimento dal Comune, la Mole Antonelliana è oggi sede del Museo del Risorgimento. A Roma la sinagoga è costruita sul Lungo Tevere, ai margini del ghetto.
(10) Così vengono chiamate impropriamente le sinagoghe dopo l’emancipazione.
Alla generazione ebraica che continua a lavorare e produrre nel dopoguerra appartengono il fiorentino Angiolo Orvieto, poeta e critico letterario, autore di “Il vento di Sion”, che è il canzoniere di un ebreo fiorentino del Cinquecento; il livornese Sabatino Lopez, applaudito commediografo; gli scultori Jesi e Minerbi; il pittore Modigliani, la cui arte è stata valutata al suo giusto valore appena dopo la sua morte; l’attore Piperno; il musicista Castelnuovo Tedesco.
La stampa è rappresentata dal settimanale “Israel” di Firenze, formato dalla fusione, avvenuta nel 1915, del “Corriere Israelitico di Trieste” , che era stato fondato nel 1862, e della “Settimana Israelitica” di Firenze, fondata nel 1910. La prima rivista ebraica stampata in Italia: “La Rivista Israelitica” di Parma, fondata da Cesare Rovighi nel 1845, cessò le sue pubblicazioni già dopo tre anni; mentre “L’Educatore Israelita” di Vercelli, fondato nel 1853, mutato il nome in “Il Vessillo Israelitico” , ha continuato a uscire fino al 1922. La Rassegna mensile di “Israel” è ritenuta la migliore rivista ebraica dei paesi latini. A Firenze viene fondata la Casa editrice Israel, soprattutto per iniziativa del rabbino Margulies. Oggi tanto il settimanale “Israel” che l’omonima Casa editrice hanno sede a Roma.