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Francesco Gallo
Nessuno faccia il mestiere del padre, anche se si tratta di un ruolo dal sapore etico come quello di professore universitario del dipartimento di Talmud dell’Università ebraica di Gerusalemme. Questo il tema di ‘Hearat Shulayim’ (Footnote), commedia piena di umorismo yiddish del regista israeliano Joseph Cedar che racconta appunto la storia di una grande rivalità tra un padre e un figlio, entrambi eccentrici professori all’università. ‘Footnote’, che passa oggi in concorso alla 64/a edizione del Festival di Cannes, mette in ridicolo, non senza una certa ferocia, la vanità del mondo universitario dove tutto si lega a pubblicazioni fatte o soltanto a riconoscimenti del proprio lavoro avuti da altri prestigiosi studiosi.
Riconoscimenti a volte minimi, come la citazione del proprio nome in una nota a pié di pagina (come ricorda il titolo del film) all’interno di un ponderoso e forse del tutto inutile volume. Ma, come molti sanno bene, è proprio in questo ambiente colto che a volte si consumano le più grandi cattiverie. Di scena la famiglia degli Shkonik, studiosi di padre in figlio di Talmud (uno dei più importanti testi sacri dell’ebraismo).
Eliezer Shkolnik, pignolo, purista, ma forse non troppo dotato studioso, sembra dormire sonni tranquilli perché il figlio-collega Uriel è lontano dall’oscurare la sua fama di professore, anche se gli manca quel riconoscimento che aspetta da ben 16 anni, ovvero il Prix Israel che viene consegnato ogni anno con una grande cerimonia dal Ministero dell’educazione. Questa volta però sembra avercela fatta. Arriva per lui la raccomandata che gli segnala che è il vincitore. Ma il diavolo ci si mette di mezzo. A vincere il premio non è stato lui, ma proprio quel figlio che ha appena sbeffeggiato in un’intervista fatta da una giornalista a commento del prestigioso riconoscimento. In realtà il figlio, prima di venire a conoscenza di questa intervista, fa davvero di tutto perché il premio venga consegnato al padre, anzi rinuncia anche alla possibilità di poterlo avere in futuro. Ma il padre, alla fine, intuisce quello che è avvenuto (uno scambio di nomi del cerimoniale del Prix Israele) e anche il sacrificio fatto da Uriel. Andrà lo stesso a prendere quel premio con tanto di diretta tv?
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