“Tranne che per un suo parente stretto vicino a lui…” (Vayikrà 21, 2).
Su questo verso ci fa notare il grande commentatore Rashì che in base al Midràsh: non vi è parente stretto se non la moglie. Ed è scritto nel Talmud (Bavà Batrà 109b) “parente stretto vicino a lui” è la moglie. Scrive a proposito di questo il grande commentatore Rabbì Yakòv Tzwì di Kalenburg, conosciuto per il suo commento Ha-ktav ve ha-kabalàh, che la moglie di un uomo è chiamata “Sheèr – parente stretto”, ciò in base a quanto è scritto (Bereshìth 45, 7) “… per assicurarvi una sopravvivenza nel paese…” perché per mezzo dei figli che una donna partorisce a suo marito, essa gli garantisce una discendenza dopo la sua morte.
Dalla newsletter Hashavua del Rabbinato Centrale Milano