Alcuni anni un Rosh Yeshiva americano, Rav Berel Wein, affermo’ durante una sua lezione che “senza i Gherim molto probabilmente il popolo d’Israele non sarebbe sopravissuto”. Questa affermazione non e’ cosi sorprendente se guardiamo indietro nella storia. Proprio a Shavuot abbiamo letto la Meghilla di Ruth che termina con le parole “Boaz genero’ Oved, e Oved genero’ Yishay e Yishay genero’ David”. Re Davide e tutta la dinastia davidica discendono quindi da una proselita, se vogliamo la proselita per antonomasia. E perche’ proprio Ruth? Perche’ Ruth abbraccio’ l’ebraismo senza condizioni dicendo a Naomi: “Non pregarmi di abbandonarti e da andare via da te, perche’ andro’ dove andrai, pernottero’ dove pernotterai, il tuo popolo e’ il mio popolo, e il tuo Dio e’ il mio Dio”. Nel giorno di Shavuot quando si legge la parasha’ della Tora’ che descrive come il popolo d’Israele ricevette la Tora’ al Monte Sinai, si legge anche la Meghilla’ di Ruth. Perche’ proprio Ruth? Il motivo spiegato dai nostri Maestri e’ che anche Ruth ricevette la Tora’ quando segui’ Naomi. Vi e’ un altro motivo menzionato dai Maestri. Essi insegnano che la Tora’ inizia con “ghemilut chassadim” (opere di bene) e termina con “ghemilut chassadim”. Inizia con la creazione dell’uomo e termina con l’Eterno che seppelisce Mose’. L’operato di Ruth e’ dall’inizio alla fine tutta un’opera di bene: bene con i morti della famiglia, bene con la suocera, bene con Boaz, perche’ avrebbe potuto sposare un uomo ben piu’ giovane.
Ruth e’ quindi un esempio per tutti. Tutti noi ebrei, Cohen, Levi, Israel e proseliti dobbiamo imparare dall’esempio di Ruth. E anche oggi e’ molto evidente quello che insegno’ Rav Berel Wein. I nostri cari fratelli che hanno abbandonato l’ambiente in cui erano nati per abbracciare la Tora’ e diventare parte della grande famiglia d’Israele, sono un esempio per tutti noi di religiosita’. Mentre molti di noi osservano le mizvot e pregano come per routine, i nostri proseliti lo fanno con spirito e con sentimento. Per questo il Maimonide nel suo Mishne’ Tora’ (Sefer ha-Mada’, Hilkhot De’ot, cap 6:4) ci insegna: L’amore per il gher (proselita) che viene ed entra sotto le ali della Presenza Divina, include due mizvot prescrittive: la prima perche’ fa parte del prossimo [come e’ scritto “e vorrai bene al prossimo come per te stesso” (Wayiqra’, 19:18)], e la seconda perche’ e’ un gher sul quale la Tora’ ha insegnato “e amerete il proselita” (Devarim, 10:19). [L’Eterno] ha comandato l’amore per il gher nello stesso modo [usando l’accusativo “et”] in cui ha comandato l’amore del Suo Nome, come e’ detto “E amerai il Signore tuo Dio” (Devarim, 11:1). Il Santo Benedetto ama i proseliti come e’ detto “e ama il proselita” (Devarim, 1:18). Fin qui le parole del Maimonide che sono Halakha’ e quindi un dovere per tutti noi.
Voglia il Cielo che tutti i membri della grande famiglia d’Israele possano imparare dall’esempio dei veri proseliti e si avverino le parole dell’ultimo dei profeti: “Ecco Io vi mando Eliyahu Ha-Navi prima dell’arrivo del giorno grande e temibile; e fara’ rivolgere i cuori dei padri verso i figli e i cuori dei figli verso i padri….” (Malakhi, 3:23-24).