Prove generali di sdoganamento a sinistra del razzista Lieberman: i matrimoni misti sono più importanti. DP
Contrari i religiosi di Shas e Unione per la Torah. Il laico Lieberman non molla
07.324.45050. Di tutti i numeri usciti sulla ruota di Avigdor «Yvette» Lieberman, fenomeno della destra israeliana, è quello che i suoi elettori ricordano di più. La stanza d’ un call center di Gerusalemme, due voci gentili che rispondono: il nuovo telefono amico per chi vuole sposarsi in Israele. Lo inaugurano adesso, sotto San Valentino, e gl’ ideatori tengono a dire d’ essere di sinistra, di non aver nulla a che fare con Lieberman, ma in fondo vogliono la stessa cosa: «Aiutare chi non ha origini ebraiche purissime e non riesce a far convalidare il suo matrimonio dai rabbini ortodossi, che sono poi quelli che contano». Un problema vero, in Israele. Perché l’ Halakha, l’ insieme delle leggi religiose ebraiche, stabilisce almeno 24 cause d’ inefficacia, prima fra tutte quella di sposare un gentile, ovvero un non ebreo. Perché ci sono almeno trecentomila immigrati russi, d’ incerte radici o di coniuge non ebreo, che da sposati non hanno lo stesso trattamento di chi è ebreissimo. Perché è a questi sposi frustrati che Lieberman ha promesso di rivedere la legge: scatenando la furia degli ultrà religiosi e rendendo problematica, forse impossibile, una coalizione di destra intorno a Bibi Netanyahu.
Scene da un matrimonio. O da un divorzio. La triplice della destra – l’ Yisrael Beitenu d’ Yvette che acchiappa i russi, lo Shas di Ely Yishai che raggruppa i sefarditi, l’ Unione per la Torah che richiama gli askenaziti – va d’ accordo su molto, dalla pace alla sicurezza, ma è sul diritto coniugale che finisce per dividersi. «Voglio una società moderna basata sulla tradizione ebraica e sul sionismo», dice Lieberman: un proclama «laico» che apre alle correnti riformate (leggi: ebrei americani) e urta la sensibilità degli ortodossi, fortissimi in Israele, veri esegeti del diritto di famiglia, contrari alle unioni civili e alle conversioni fast food di chi non ha i requisiti stabiliti dal rabbinato. Accade talvolta che anche matrimoni fra ebrei, celebrati all’ estero, in Israele siano irregolari perché contro qualche comma dell’ Halakha. O che, tema delicato, i figli di matrimoni misti siano accettati come ebrei dai rabbini riformati, ma non dagli ortodossi.
Shas e Unione per la Torah non vogliono mollare sul punto, hanno deciso di fare blocco a sé, 16 seggi della Knesset, e d’ impedire qualsiasi riforma che somigli a un’ eresia: «Nessun divieto, la gente si sposi come vuole – spiega Yishai -. Ma se vogliono appartenere al popolo eletto, perché dovremmo cambiare le regole a loro uso? Nessuna religione lo fa. Ed è la fedeltà alle nostre radici che ci ha preservati nei secoli». Le migrazioni hanno cambiato il Paese, però. Ed è anche sull’ introduzione del matrimonio civile, che Lieberman punta: «Lui vuole solo aiutare una parte di chi non riesce a sposarsi – dice Avihay Ben-Haim, l’ inventore del telefono amico per i cuori fuorilegge – vuole tutelare i suoi russi: gente che sta in relazioni miste. Il suo obbiettivo è raggiungere un compromesso con lo Shas. Ma ci sono tanti matrimoni fra ebrei, penso anche ai matrimoni fra omosessuali, che se non hanno il benestare del rabbino è come se non esistessero».
I consigli dispensati dalle voci amiche sono quelli che un po’ tutti conoscono: sposarsi con rito civile nella vicina Cipro, rivolgersi ai rabbini più illuminati, ricorrere a contratti stipulati da un avvocato per attribuire diritti e doveri ai coniugi… «Questo Stato impedisce di vivere un amore in modo formale. Chi ci telefona, ha la possibilità perlomeno di dichiararlo». Alla tedesca, magari: Ich liebe Lieberman.
Battistini Francesco
(14 febbraio 2009) – Corriere della Sera