Donato Moscati
Sono le 110 donne che si sono distinte nel corso di questo difficile 2020 nel ritratto fatto dal Corriere della sera. Dalla cancelliera Angela Merkel a Barbra Streisand, dalla direttrice dell’Istat Linda Laura Sabbadini a Ursula Von Der Leyen ma anche molte protagoniste della lotta al Covid come l’infermiera simbolo Alessia Bonari o le virologhe Ilaria Capua e Antonella Viola.
Tra le 110 donne che hanno segnato questo 2020 menzioni anche per la Presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello e per la Presidente dell’Unione delle comunità ebraiche Noemi Di Segni.
Per il Corriere la Presidente CER “Rappresenta la complessa Comunità ebraica romana, la più antica della Diaspora, con grande tempra, combattendo ogni tendenza all’isolamento e aprendo continue porte al dialogo soprattutto con il mondo cattolico per superare le ferite storiche. Ricordando il rastrellamento nazista degli ebrei romani nell’Antico Ghetto del 16 ottobre 1943, quest’anno si è rivolta alle future generazioni: «Purtroppo il germe dell’odio e il seme del male sono infusi nell’animo umano. La capacità però di controllare queste forze, è ciò che dobbiamo insegnare e trasmettere. Ho molta fiducia nei ragazzi. Certo è che le difficoltà di oggi sono uno strumento di diffusione di odio e divisione. Dobbiamo quindi presidiare con maggiore forza». Per combattere l’antisemitismo ha indicato nella scuola e nei social i luoghi contemporanei dove tutelare una Memoria che eviti di ripetere le tragedie del passato. Il suo è un occhio consapevole della contemporaneità e della sua complessità. Ha eccellenti rapporti con tutte le istituzioni romane”.
Mentre Noemi Di Segni “Guida il mondo degli Ebrei italiani con decisione ma anche con pazienza e con una straordinaria capacità di dialogo e di comprensione delle ragioni altrui, sottolineando continuamente il valore delle differenze come ricchezza della società italiana. In un anno molto difficile, in cui non sono mancati segnali di forte ripresa dei movimenti neofascisti, ha sempre opposto fermezza ma mettendo sempre da parte l’odio e la divisione. Ha unito le diverse e tante anime dell’ebraismo italiano cercando una sintesi rispettosa delle diverse peculiarità. Durante il Covid ha sostenuto con passione anche il ricorso alla Rete per le cerimonie on line: «Questi strumenti hanno aiutato la comunità ebraica italiana a mantenersi unita nonostante le restrizioni e l’impossibilità di riunirsi. Tali momenti di condivisione ci hanno aiutati a tenere un ritmo, ad avere una guida nelle nostre preghiere, coadiuvate e assistite a distanza».
Orgogliosa della menzione, in un post su Facebook Ruth Dureghello ha commentato così: “Grazie al Corriere della Sera per avermi inserito tra le 110 donne del 2020. È una scelta che mi onora e mi commuove. L’impegno di ciascuna di noi è il primo passo per costruire una società più giusta e solidale”.