Raccontata da uno dei protagonisti, la storia di Siracusa, dove si investono preziose risorse Ucei per riportare all’ovile un rabbino americano di origini italiane che in pochi anni ha già convertito decine di persone, creato la “Federazione Federazione delle Comunità ebraiche del bacino del Mediterraneo”, aperto una “Scuola rabbinica”. Rinasce il Regno (ebraico) delle Due Sicilie?
Gadi Piperno*
Si è scritto in vari numeri precedenti di Pagine Ebraiche della storia degli ebrei in Sicilia. In particolare nel numero di giugno 2010 un intero dossier è stato dedicato al fenomeno del marranesimo in Italia e nel mondo, così come va ricordato che il Moked primaverile del 2010 è stato dedicato allo stesso tema. Proprio in questo Moked sono state poste le basi del Progetto Meridione che nell’anno in corso ha già dato alla luce due eventi: il primo, già riportato nel numero di giugno di quest’anno, a Torre Mileto nei pressi di San Nicandro Garganico, mentre il secondo si è svolto a settembre in Siracusa.
Perché a Siracusa? Chi si è interessato di storia degli ebrei in Sicilia sa che la comunità ebraica di Siracusa era una delle più popolose dell’intera isola. Nel quindicesimo secolo, alla vigilia della cacciata, si contavano circa 5000 anime ma in precedenza la popolazione era stata anche più numerosa e rappresentava circa un quarto dell’intera popolazione siracusana. Ai più è noto il fatto che sia stato scoperto in Ortigia un mikwè (anzi sei mikwaot) di straordinaria bellezza all’interno dell’antica giudecca. In realtà ne sono stati trovati altri, sotto una chiesa e persino in una casa privata. Ma pochi sanno che parlare di ebraismo a Siracusa oggi non significa più parlare solo dei resti di una storia gloriosa.
L’arrivo a Siracusa di un rabbino, Stefano Di Mauro, con la sua famiglia ha fatto sì che alcune persone, consapevoli della loro origine ebraica, e spesso custodi di frammenti di usi e tradizioni mantenuti nascosti per 500 anni, si siano accostate a lui prima con la richiesta di conoscere di più dell’ebraismo, poi di studiare Torah, quindi di convertirsi. Un piccolo miracolo che ha visto come catalizzatore un signore che trasferitosi, nella sua Siracusa quasi per caso, si è sentito quindi investito dall’Eterno del difficile incarico di far rinascere l’ebraismo in questi luoghi e per questo incarico profonde ogni possibile sforzo.
Ad oggi il suo lavoro ha portato a circa venti conversioni ottenute con un bet din da lui organizzato e ad un continuo aumento di richieste di entrare i questo gruppo, che oggi conta circa 40 persone.
La ricetta è molto semplice: frequentare in modo assiduo le lezioni di Torah e di halakhah, e presenziare shabat alla tefillah che si svolge nel tempio allestito in via Italia, dimostrare di comportarsi conformemente alla normativa ebraica. Tutto questo è avvenuto in totale autonomia rispetto all’ebraismo istituzionale: in effetti al suo arrivo in Italia nel 2007, rav Di Mauro aveva cercato di collaborare con la Comunità di Napoli e con l’Assemblea dei rabbini, ma senza successo (vedi su Pagine ebraiche la relazione sul Seminario svoltosi a Trani anni fa). La situazione si è modificata con l’arrivo del nuovo rabbino di Napoli, la comunità competente per territorio. Scialom Bahbout, che conosceva rav Di Mauro fin da quando abitava negli Usa, ha iniziato ad avere contatti regolari con questo gruppo.
L’idea è che si crei a Siracusa una sezione della Comunità di Napoli, così come accaduto per Trani, al fine di far rientrare il tutto nelle istituzioni dell’ebraismo italiano.
II 4 settembre, in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, il Dipartimento Educazione e Cultura dell’UCEI ha organizzato, insieme al prof Alessandro Museo dell’Officina di Studi Medievali dell’Università di Palermo, una giornata di studi sul tema ‘Vita saperi comunicazione e traduzione nell’ebraismo antico e moderno” con gli interventi dei professori Francesco Lucrezi, Luciana Pepi e Rita Calabrese oltre che del rabbino Di Mauro e di chi scrive. La giornata ha fornito spunti di riflessione estremamente interessanti soprattutto sui temi della traduzione dei testi biblici.
Nei giorni 6-7 settembre, il dipartimento, d’intesa con la Comunità Ebraica di Napoli e in associazione con la fondazione Shavei Israel, molto attiva nella ricerca di marrani e discendenti di ebrei nel mondo, ha organizzato sempre a Siracusa un seminario sulle basi dell’ebraismo. È stata questa un’ottima occasione per conoscere a fondo questa realtà, per ascoltare le storie che hanno portato queste persone ad unirsi attorno ad un rabbino.
Dall’altra parte l’obiettivo era anche far sì the questa comunità, per quanto geograficamente lontana, sentisse la vicinanza ed il supporto delle istituzioni dell’ebraismo italiano. II seminario si è articolato negli interventi dei rabbini Scialom Bahbout, Elyahu Birnbaum, Roberto Della Rocca Stefano Di Mauro, del dott. Michael Freund, presidente di Shavei Israel, e di chi scrive.
Particolarmente piacevole è stata l’atmosfera che si è respirata durante i pasti in un ristorante del posto reso kasher per l’occasione, con canti e divrè torà. Entrambi gli eventi si sono tenuti presso il residence Alla Giudecca, che si ringrazia per la disponibilità delle sale e per il supporto che ci ha dato nell’organizzazione.
Per il futuro prossimo fervono i preparativi di uno shabaton che si dovrà tenere in una località marittima della provincia di Cosenza, nel fine settimana lungo del primo novembre. In questa occasione, oltre a continuare gli studi iniziati a Siracusa, si cercherà di aprire uno squarcio su alcune realtà della Calabria. Durante il Moked autunnale, che si terrà a Napoli a partire dall’8 dicembre, si terranno alcune sessioni per programmare le prossime attività del Progetto Meridione alla luce di quanto è emerso nei primi tre eventi.
*Dipartimento Educazione e Cultura UCEI – Pagine Ebraiche – Ottobre 2011
Il sito del rabbino Di Mauro (clicca)
I matrimoni celebrati da Di Mauro (clicca)