La parashà che leggeremo questo shabbat, può definirsi senza dubbio, tra le parashot più tristi della Torà.
In essa si narra della morte di Miriam, sorella maggiore di Mosè, del decreto divino che impedirà sia a Mosè che ad Aharon di entrare nella terra di Israele, ed infine, con una descrizione minuziosa, della morte di Aharon sommo sacerdote.
Alla morte di Ahron, seguirà immediatamente l’elezione divina di suo figlio Elazar.
La Torà ci narra che, prima ancora di far lutto per la morte di Aharon, (lutto di trenta giorni che coinvolgerà tutto il popolo di Israel) D-o nomina immediatamente il suo successore.
Ci sono molteplici motivi all’origine del comportamento divino: uno di questi è che non si lascia mai scoperto un incarico sacro come quello del sacerdozio, neanche per il tempo minimo di trenta giorni.
Un’altra motivazione è quella che, appena si conclude un ciclo o la storia di un personaggio, bisogna riaprirne un altro senza interruzione alcuna.
Tutto è formato ad cicli che si aprono e si concludono, anzi si concludono e si riaprono, come insegna il kohelet: “Dor holekh vedor ba ve haarez leolam omadet – una generazione va e una viene, solo la terra resterà per l’eternità.
Shabbat shalom