Yasha Reibman
In molti ti seguiamo con affetto e interesse. Sappiamo quanto la musica tocchi nel profondo chi la senta più di mille ragionamenti. Anche per questo abbiamo ascoltato con attenzione e preoccupazione “Rotary Club of Malindi”, il tuo ultimo album, e in particolare “Marika”, la canzone in cui parli delle ragioni di una giovane terrorista. Abbiamo apprezzato la tua sensibilità quando hai deciso di non cantare questo pezzo a Torino, a pochi giorni dall’attentato di Madrid. Marika infatti non è solo una canzone. Marika è stata in Spagna pochi giorni fa e da quasi quattro anni oramai gira per le strade di Israele. Entra nei pub, sale sugli autobus dei bambini che vanno a scuola, colpisce nel porto gli operai.
Marika è la giovane palestinese che a Haifa entrando in un ristorante si è premurata di spingere al centro del locale una carrozzina con un neonato e poi si è fatta esplodere. Marika quel giorno uccise decine di persone, ebrei e arabi che mangiavano insieme, e ne ha massacrati 952 in 4 anni, senza contare i feriti e i mutilati.
Marika è spietata, ha reclutato bambini palestinesi per trasportare esplosivi, ha insegnato loro a odiare, a desiderare il martirio e a uccidere gli “ebrei che sono scimmie e maiali”. Se domani sera a Milano Marika venisse al tuo concerto moriremmo anche tutti noi. Madrid come Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa come Nassirya.
Vorremmo cogliere l’occasione di questa canzone, che – diciamocelo – ci ha tanto ferito, per incontrarci e confrontarci. Troviamo i modi e i tempi per parlarci. La pace che tutti desideriamo passa necessariamente dalla sconfitta di Marika, per la difesa certo delle nostre libertà, ma anche per la conquista delle libertà delle tante donne e dei tanti uomini che vivono oggi oppressi dalle dittature arabe e dal fondamentalismo religioso.
Per la Comunità Ebraica di Milano
Il portavoce Yasha Reibman
Il testo della canzone
Marika
(Roberto Vecchioni)
Canta Marika canta che da domani tornano le stelle,
canta noi siamo il sangue che scorre nella tua pelle,
canta non ti fermare, non ti voltare, gira tra la gente,
siamo nelle tue mani, un vento sale un vento scende
dietro e’ il domani, domani e’ il presente.
Canta Marika canta, come sei bella l’ora del destino,
ora che stringi la dinamite come un figlio in seno,
canta Marika canta, nel buio della storia,
lucciola che si accende sul far della sera,
canta Marika la nostra memoria.
Non vedro’ il vestito che si comprera’ mia figlia,
la preghiera della notte intorno al fuoco di famiglia,
non vedro’ piu’ l’uomo che mi seminava dentro il cuore
l’ora dell’amore, l’ora dell’amore.
Canta Marika canta siamo i tuoi occhi
siamo il tuo sorriso, canta che Dio ti guarda
che anche sulla terra c’e’ il paradiso,
stringiti forte il fiore che porti sotto il vestito nero,
volano duri petali per ricoprire il mondo intero
non la tua terra, non il nostro cielo.
Non vedro’ piu’ la mia terra, non vedro’
i colori del mio cielo, l’albero che mi chiamava
sulla via di scuola e rispondevo,
il quaderno delle cose
quelle che scrivevo a me sola;
vola il tempo vola, qui che sono sola.
Canta Marika canta la vita
e’ semplice come un bambino
e arriva l’alba di un nuovo mattino,
dove mangeremo pane cosi’ tanto dolce
che sapra’ di miele,
senza vuotare mai un giorno il bicchiere
senza vedere in cielo quei lampi e quei tuoni…
Canta Marika canta, per la tua terra per la tua gente,
perche’ sorgeranno case dove non c’era niente,
perche’ giocheremo in cerchio intrecciando le dita,
e potremo finalmente aspettare la vita.
Canta Marika canta nel tempo che vola,
canta Marika canta, che non sei piu’ sola.