“L’Eterno, il Signore, plasmò l’uomo prelevando polvere dal suolo, e soffiò nelle sue narici un alito di vita. Così l’uomo divenne un essere vivente …” (Bereshìt 2, 7).
Il grande commentatore italiano Rabbì Ovadià Sforno commentando questo verso ci fa notare che il Santo Benedetto Egli Sia, nel creare l’uomo gli infonde un’anima vivificante, pronta a ricevere l’immagine di Dio, come è scritto (Giobbe 32, 8): “E il soffio dell’Onnipotente li fa intelligenti”. Tuttavia secondo Rabbì Ovadià l’uomo fu soltanto un essere vivente, incapace di parlare fino a quando fu creato ad immagine e somiglianza di Dio.