Capri come Hollywood per il matrimonio del re delle miniere. Un tempietto ebraico costruito per la cerimonia, uno stadio con un cielo di cristalli: Bocelli canta per gli sposi.
Anna Maria Boniello
CAPRI – Duecentoventi ospiti, quasi tutti under 40, per un matrimonio milionario da sogno nell’isola azzurra. Sogno realizzato per il giovane rampollo della famiglia svizzera di religione ebraica Fegal, proprietaria di miniere di metalli preziosi, e per la sua giovane sposa olandese.
Senza badare a spese: sarebbe stato «investito» un milione di euro, in gran parte per trasformare il vecchio campo di calcio di Palazzo a Mare in una straordinaria struttura coperta, illuminata da preziosi lampadari di cristallo che gli allestitori hanno fatto arrivare apposta da Londra.
L’organizzazione del matrimonio è stata affidata a una delle più importanti società inglesi di wedding-planning, la Banana Split, che è riuscita a convincere uno dei più grandi miti della musica, Andrea Bocelli, ad arrivare sull’isola per la colonna sonora della serata.
Bocelli è arrivato ieri mattina, accolto al Grand Hotel Quisisana dal general manager dell’albergo Gianfranco Morgano. Ed è stato proprio il Quisisana ad ospitare la maggior parte degli invitati al matrimonio, che hanno vissuto tre giorni intensi di festeggiamenti. L’avvio l’altra sera da Paolino: sotto la sua famosissima limonaia gli ospiti non hanno però assaporato le pietanze del luogo, ma solo quelle cucinate in stile kosher, passate al vaglio di un rabbino che ha consentito a Lino, lo chef dello storico locale di Palazzo a Mare, di aggiungere solo spigole e rombo del Golfo per la cena del giorno precedente al matrimonio.
Gli sposi, rispettando le tradizioni della loro religione, hanno celebrato il rito nuziale in una dimora privata: il tempietto è stato allestito sul terrazzo di Villa Bismarck. Sotto una pioggia battente, davanti al rabbino ed ai rappresentanti delle due famiglie si sono scambiati gli anelli promettendosi amore eterno.
Il tutto sotto uno attentissimo servizio di security. L’unico neo è stato l’acquazzone, forse non era stato previsto dal team degli organizzatori, che in questi giorni hanno cercato di far fronte a tutte le richieste che sono arrivate dagli eccentrici sposi: come quella di costruire per loro una tendostruttura nel vecchio campo di calcio, ottenendo in meno di un mese tutti i permessi necessari dal Comune per realizzare la mega-struttura con annesse cucine e servizi e un sofisticato sistema di climatizzazione.
«In questo periodo di crisi – commenta l’assessore al Turismo Marino Lembo – avere 250 persone sull’isola che hanno passeggiato per le strade dello shopping, si sono sedute ai tavolini dei bar, occupato le suite dei nostri alberghi di lusso e utilizzato tutte le strutture dell’isola è un fattore non trascurabile, proprio quando le altre località hanno da tempo chiuso la loro stagione turistica, e fa ben sperare per il futuro».
All’ingresso nello straordinario ambiente su ogni tavolo gli invitati hanno trovato le mascherine segnaposto. Al tavolo centrale solo gli sposi e una straordinaria scenografia, degna di un film hollywoodiano ha accolto gli invitati con grandi aiuole create per l’occasione con ortensie bianche e rosa, e migliaia di led che illuminavano il soffitto dando la suggestione di un cielo stellato, grazie ad un sistema di fibre ottiche. Il catering, sempre e rigorosamente kosher, è stato affidato a Cipriani, che ha tolto dalle sue cucine i migliori executive chef per inviarli a Capri, tutto ovviamente sotto il controllo del Rabbino che ha ispezionato con cura le pietanze prima di servirle agli ospiti. Immancabili i fuochi d’artificio che hanno regalato l’ennesima straordinaria emozione.
http://www.ilmessaggero.it/societa/nolimits/capri_come_hollywood_per_il_matrimonio_del_re_delle_miniere/notizie/225454.shtml#