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Cultura ebraica a tutto campo

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Author page: Rav Alfonso Arbib

Pèsach: quando il volto sembra nascosto, Dio è presente nella storia

L’impegno educativo ha permesso al popolo ebraico di non perdere mai il contatto con Dio, anche nei momenti più difficili del suo cammino nel tempo e nel mondo

Mosaico-Cem.it -7 aprile 2025

Il brano forse più famoso della Haggadà di Pesach è quello dei Quattro figli, brano iper-commentato e proprio per questa ragione non lo commenterò. Vorrei però soffermarmi su alcune righe che precedono questo brano. In queste righe è scritto: Benedetto Dio (chiamato Hammakòm – il Luogo) Colui che ha dato la Torà ai Figli d’Israel.

Rav Soloveitchik si chiede perché la Haggadà usi un nome inconsueto per indicare Dio e collega l’uso di questo nome a un midràsh che riguarda due profeti, il profeta Yesha’yahu – Isaia e il profeta Yechezkèl – Ezechiele. Il midràsh dice che entrambi i profeti hanno avuto una visione della divinità ma Isaia è paragonabile a cittadino e Yechezkèl all’abitante di un villaggio. Il cittadino è abituato a vedere il re e quella visione non lo sconvolge particolarmente. L’uomo del villaggio invece non lo vede mai e per una volta che lo vede rimane sconvolto. Rav Soloveitcik si chiede che senso abbia questo confronto tra i due profeti. Certamente il midràsh non ha intenzione di sminuire Yechezkèl ma si tratta di un confronto tra due epoche storiche. L’epoca di Isaia è quella del Bet Hamikdàsh, del popolo ebraico che viveva sulla sua terra, della presenza continua di profeti, sacerdoti e sommi sacerdoti. Yechezkèl invece è il profeta del galùt – Diaspora, vive in Babilonia dopo la distruzione del Tempio, vive il periodo dell’allontanamento forzato del popolo dalla sua terra ma anche della perdita del centro spirituale del Bet Hamikdàsh. Queste diverse esperienze si riflettono in due espressioni che usano questi profeti. Nella profezia di Isaia è scritto: Kadòsh kadòsh kadòsh… – Santo, santo santo… tutta la terra è piena della Sua gloria. Dio è dappertutto. Il popolo ebraico sente la Sua presenza in ogni momento e in ogni luogo. Si vive l’esperienza straordinaria di essere sempre lifnè Hashèm, davanti a Dio, l’esperienza della Shekhinà che accompagna la vita del popolo ebraico.

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