Chanukkà
La shekhinà si avvicina
La festa di Chanukkà cade dal 27 Dicembre al 3 gennaio. Venerdì 26 Dicembre, vigilia di Chanukkà, e Venerdì 2 Gennaio 1987, l’accensione del lume di Chanukkà va fatta comunque prima dell’inizio del Sabato.
Assieme alle candele
Quando il figlio di Rabbi Aizik di Ziditchov era ospite presso suo suocero, R. Avraham di Satritin, vide che ogni sera egli si dilungava in canti e lodi dopo l’accensione del lume di Chanukkà. Quando tornò a casa, si rivolse quindi meravigliato al padre chiedendogli come mai egli, tra accensione e canti e lodi, non impiegava più di un quarto d’ora. Gli rispose il padre: “Veramente è già un miracolo se nel momento in cui io dico la benedizione per i lumi, non prendo fuoco assieme ad essi e tu vuoi che io rimanga accanto ad essi per delle ore?
Anche la Shekhinà si abbassa
All’accensione dei lumi di Chanukkà presso Rabbi David di Telna veniva data una grande importanza: il candelabro che si usava per l’occasione era tutto d’oro e di fattura molto pregevole, i Hassidim si riunivano in gran numero presso la casa del Maestro e canti e lodi risuonavano nell’aria per tutte le sere di Chanukkà.
Una volta, la prima sera di Chanukkà, mentre si preparava per accendere i lumi e tutti i Hassidim gli erano tutti intorno, Rabbi David, si avvicinò a un hassid e gli disse: Senti, dato che tua moglie è una donna nana — come ti comporti con lei quando vuoi parlarle: sei tu ad abbassarti verso di lei oppure è lei che si innalza fino ad arrivare a te?” Appena ebbe pronunciato queste parole, senza attendere la risposta dell’uomo a cui si era rivolto, il Giusto disse le benedizioni per l’accensione dei lumi e li accese.
Tutti si meravigliarono quando sentirono queste parole strane e incomprensibili. Fra gli ospiti vi era Rabbi Mordekhai Dov di Harnistopol, che spiegò il significato delle misteriose parole del Giusto di Telna: Nel Talmud è scritto: “La Shekhinà (l’imminenza divina) non scese mai al di sotto di dieci cubiti”. Fa tuttavia eccezione a questa affermazione, proprio il lume di Chanukkà, che secondo la regola dovrebbe essere acceso, a una distanza da terra di non oltre dieci cubiti.
Ecco perché — concluse Rabbi Mordekhai Dov — di Chanukkà la Shekhinà si avvicina ancora di più a Israele.