Dichiarazione adottata dal Consiglio dei Rabbini d’America alla Conferenza invernale, 3-5 febbraio 1964
Osserviamo compiaciuti che in anni recenti nel nostro paese come nel resto del mondo si è sviluppato il desiderio di una maggiore comprensione e rispetto reciproco tra le principali confessioni religiose del mondo. L’attuale minaccia di secolarizzazione e materialismo e la moderna negazione ateistica della religione e dei valori religiosi rende ancor più imperativa una relazione armoniosa tra le diverse fedi. Questo rapporto tuttavia può avere valore se non sarà in conflitto con l’unicità di ciascuna comunità religiosa, poiché ogni comunità religiosa è un’entità di fede diversa. Ciascuna comunità religiosa è un’entità di fede diversa. Ciascuna comunità religiosa è dotata di intrinseca dignità e valore metafisico. La sua esperienza storica, la sua dinamica presente, le sue speranze e aspirazioni per il futuro possono essere interpretati soltanto in termini di piena indipendenza spirituale e libertà da ogni rapporto con un’altra comunità di fede. Ogni suggerimento che il valore storico e metastorico di una comunità di fede sia visto rispetto al declino di un’altra fede, il semplice accenno che si sta anticipando una revisione degli atteggiamenti storici basilari, sono incongrui con i fondamenti della libertà religiosa e di coscienza e possono soltanto alimentare discordia e sospetto. Un simile atteggiamento è inaccettabile per qualsiasi comunità di fede che sia orgogliosa del proprio passato, vibrante e attiva nel presente e decisa a vivere nel futuro e a continuare a servire Dio nel proprio modo individuale. Soltanto il pieno apprezzamento da parte di tutti del ruolo singolo, del valore intrinseco e delle prerogative di base di ciascuna comunità religiosa aiuteranno a promuovere lo spirito di cooperazione tra le diverse fedi.
È speranza fervente del Consiglio Rabbinico d’America che tutte le discussioni e iniziative inter-religiose siano limitate a questi aspetti e siano guidate dal profeta Micah (4:5): “Poiché tutti i popoli camminano nel nome del proprio Dio, noi cammineremo nel nome del nostro, per l’eternità”.