In Italia le sue tavole sono state pubblicate da Linus, Cuore e il Male. Ebreo dai mille inizi, aveva partecipato alla nascita di decine di avventure editoriali
Alessandro Trevisani
Georges Wolinski era l’uomo dei mille inizi, protagonista, fin dalla loro nascita, di decine di avventure editoriali legate alla contestazione, alla satira e al fumetto vero e proprio. Nato a Tunisi nel 1934 da madre franco-italiana e da un papà imprenditore del ferro che muore quando ha 2 anni, viene cresciuto dai nonni materni pasticceri, e cresce in Provenza, a Briancon, finché va a lavorare nella fabbrica di maglie del secondo marito della mamma, a Fontenay-sous-Boys, vicino Parigi. Nel 1958 il debutto nel disegno professionale, per la rivista di giardinaggio e bricolage Rustica.
Nel 1960 è tra i fondatori, con le sue vignette, diHara-Kiri, da cui nel 1969 nascerà Charlie Hebdo, di cui sarà redattore capo dal 1970 al 1981. Nel frattempo, nel maggio 1968, tiene a battesimo L’enragé, giornale che si definiva “un pavè”, una mattonella da lanciare contro il potere, ma anche Action, fondato con Jean Schalit, André Glucksmann, Reiser e altri transfughi della Union deS Étudiants Communistes: è, questo, il foglio-prodigio degli scontri del maggio francese, che arriva a tirare 100mila copie e conia il modello delle prime pagine-manifesto, con un solo grande disegno, che poi sarà anche il cliché vincente di Charlie Hebdo.
Agli esordi il suo stile somiglia a quello bozzettistico di Copi. La sua cifra è la spontaneità e lo stile diretto con cui mette in scena i suoi maschi pieni di sé, tra tutti le rois des cons, cioè il re dei fessi, un essere tronfio già da tempo immortalato nei modi di dire della più diffusa gergalità francese. Sesso e politica sono e saranno per sempre i pallini di Wolinski, che pubblica direttamente in italiano le sue vignette su Linus, a partire dalla seconda metà degli anni ’60. «Lo conoscemmo attraverso Topor, che già collaborava con noi – racconta Annamaria Gandini della Milano Libri e moglie del fondatore di Linus -. Wolinski disegnò anche la firma del contratto con mio marito Giovanni, a Milano, dove si rallegrava tanto dell’accordo che dei bicchieri bevuti». «Era una persona deliziosa e timida, di naturale gentilezza d’animo, incapace di tirarsela. Aveva la fissa del sesso, ma era il contrario del tipico maschilista», ricorda invece Fulvia Serra, che ha diretto Linus ino al 1995.
http://www.corriere.it/esteri/15_gennaio_07/addio-wolinski-papa-paulette-suoi-fumetti-raccontarono-68-3efa0d44-968a-11e4-9ec2-c9b18eab1a93.shtml