46 ragioni che non abbiamo dimenticato per cacciare via Ariel Toaff da qualsiasi iniziativa ebraica (clicca qui)
Museo della Shoah, lite tra Calimani e Toaff. Il presidente replica all’esperto del progetto vincitore del concorso: non sarà lui a riempire il Meis
Il nuovo direttore scientifico della Fondazione Meis sarà nominato «entro il mese di febbraio» e toccherà a lui pilotare i contenuti del futuro museo dentro l’i nvolucro disegnato dagli architetti che hanno vinto il concorso per il progetto. A dare l’annuncio è stato ieri il presidente, Riccardo Calimani, che ha così seccamente replicato ad Ariel Toaff. Il controverso esperto ebraico del progetto vincente, infatti, aveva parlato sul Corriere di «mio museo» riempendolo di idee sue.
Il “ritorno” del figlio dell’ex rabbino capo di Roma, Elio Toaff, dopo il libro “Pasque di sangue” che secondo alcuni era acqua al mulino dell’antisemitismo, ha riempito mezza pagina di Corriere di ieri. Il museo, secondo il docente dell’università di Tel Aviv, si articolaerà in tre blocchi architettonici.
Nel primo saranno illustrate «la cultura, le tradizioni e le tappe della vita ebraica da un punto di vista generale: la circoncisione, il matrimonio, la morte, la maggiore età religiosa, le regole alimentari, le festività. Il secondo sarà dedicato alla storia dell’ ebraismo italiano, il terzo alla Shoah».
Dovrebbero essere richiamati il rapporto tra mondo ebraico e società italiana, rappresentato da personaggi come Immanuel Romano, poeta coevo di Dante, a Servadio di Bertinoro (il maggior commentatore della legge orale, Mishnah), il madrigalista secentesco Salomone Rossi, lo scienziato mantovano Abramo Colorni, i grandi autori ebrei Italo Svevo, Alberto Moravia, Giorgio Bassani, Carlo Levi e Primo Levi. «Toaff ha esagerato» è il commento di Calimani, affidato ad un’agenzia, «lui è solo il consulente del progetto vincitore ma a oggi non c’è nessuno che possa parlare a nome del progetto culturale che è complessivo».
Il presidente anticipa invece che il museo racconterà la storia degli ebrei in Italia, «una vicenda che dura da 22 secoli perchè, come pochi forse sanno, gli ebrei sono arrivati a Roma prima dei papi». Una fiammata polemica tra due personalità che dovranno, a partire dalle prossime settimane, lavorare fianco a fianco per completare il progetto con i contenuti espositivi. La polemica dimostra comunque l’effervescenza che cresce attorno al Meis.
Alessandro Cambi, leader dello studio romano Scape responsabile della parte architettonica, ha definito così i tempi: entro l’anno il progetto esecutivo, partenza lavori nel 2012 e conclusione nel 2015. Uno in più di quanto sperato, poichè nel progetto c’è scritto «realizzabile in due anni». 31 gennaio 2011
http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2011/01/31/news/museo-della-shoah-lite-tra-calimani-e-toaff-3319153