Chen Artzi Sror – Ynetnews
“ I politici devono chiedere perdono per l’odio e l’intolleranza che hanno diffuso durante questa campagna elettorale; ma in questo periodo dell’anno – è necessario un momento di penitenza e di preghiere che portano alle importanti festività ebraiche di Rosh Hashanà (Capodanno ebraico) e Yom Kippur (Giorno dell’Espiazione) – dovremmo riflettere tutti, sul nostro comportamento reciproco.”
Netanyahu, Liberman, Litzman, Lapid e Gantz devono delle scuse a Israele. Benajmin Netanyahu, membri di Likud, ora è tempo che vi scusiate. Chiedete scusa a oltre il 50% degli elettori che avete marchiato come traditori e sciocchi. Scusatevi con i cittadini arabi israeliani per le vostre palesi bugie, i vostri insulti, il vostro razzismo.
Signor Gantz, signor Lapid e certamente signor Liberman – dovete scusarvi con la comunità ultraortodossa, i religiosi e gli ebrei osservanti. Andate a Bnei Brak. Andate velocemente e chiedete perdono per aver sparato i vostri petardi. Non esiste un’unità nazionale secolare. Questo è un ossimoro.
Nitzan Horowitz, Stav Shafir ed Ehud Barak dell’Unione Democratica, dovreste recarvi nell’insediamento di Yitzhar, la comunità che ospita il maggior numero di donatori di reni in Israele. Guardate quelle persone negli occhi e supplicate di essere perdonati per averle demonizzate. Andate in giro per il loro centro giovanile e la loro scuola materna e dìte loro che siete dispiaciuti.
Aryeh Deri e Yaakov Litzman, dovete dire ai vostri rabbini e ai vostri leader spirituali, di chiedere il perdono degli israeliani non religiosi. Quelli che vivono a Tel Aviv, quelli che avete detto che vi hanno sparato, quelli che avete chiamato nazisti, quelli che avete detto che avrebbero arruolato con la forza le vostre figlie nell’esercito. Sapevate benissimo che stavate mentendo.
Non sappiamo ancora che aspetto avrà la nuova Knesset, ma quasi tutti i suoi candidati hanno mentito, imbrattato, umiliato, insultato e in generale hanno inquinato l’aria con la loro sporcizia. Tutto al servizio dei posti e delle poltrone. Ci avete messo l’uno contro l’altro e ora chiediamo le vostre scuse.
Chiedete perdono per aver distrutto questo paese, per averci lasciato a ripulire il disastro che avete creato tutti. E promettete che non ci sarà un terzo turno di elezioni. Non lo faremo di nuovo per voi. Non vi chiederemo di alzarvi e di dichiarare di nuovo le vostre convinzioni politiche.
Le persone hanno parlato e sebbene la nostra risposta sia complicata, difficile da accettare e incasinata, è necessario occuparsene. Questo è il vostro lavoro. Non ci trascinerete più nel fango e non trasformerete la nostra celebrazione democratica in un campo di battaglia. In questo momento di poesie penitenziali e preghiere che portano alle importanti festività, dobbiamo tutti riflettere sul nostro comportamento. Invece di sottolineare come gli altri avevano torto, dobbiamo assumerci la responsabilità e vedere dove abbiamo fallito.
Abbiamo collaborato a questa inutile caccia alle streghe? Ma dobbiamo anche trovare dentro di noi il perdono, le indennità e la seconda possibilità. Siamo tutti qui per rimanere e dobbiamo imparare a fidarci, a credere a coloro che possono offrirci la possibilità di guarire e unirci. Non abbiamo bisogno di falsa unità, abbiamo bisogno delle verità. Il tipo di unità che può sopravvivere ai disaccordi, alle differenze di opinione e al dibattito senza fine, purché ci mostriamo il minimo rispetto.
Dobbiamo tutti cercare il perdono, ma dobbiamo anche essere certi che non ci sarà un terzo turno di elezioni.
Grazie all’amico Yoram e al traduttore anonimo…