Marie-Sophie Hingst si era inventata tutto. Ritirato il premio quale Blogger dell’anno che vinse nel 2017 e chiuso il sito da 250mila lettori
Un’intera famiglia cancellata dall’odio antisemita. Una sola nonna sopravvissuta e ventidue parenti ebrei sterminati ad Auschwitz o in altri campi di concentramento. È questa la storia che Marie-Sophie Hingst, una storica di 33 anni, ha raccontato su un blog di grande successo. Una storia pazzesca, toccante. Peccato “solo” che fosse inventata dall’inizio alla fine. Con le sue storie fantasiose, la Hingst è riuscita a conquistare l’attenzione di ben 250mila lettori.Ma non solo: grazie alle toccanti storie, nel 2017 la donna si assicurò anche il premio di bloger dell’anno della Golden Blogger e si ritagliò uno spazio sul settimanale Die Zeit.
Ma, si sa, le bugie hanno le gambe corte. E così si è cominciato a scavare sulla vita famigliare della Hingst. La dottoressa Gabriele Bergner ha messo a nudo le sue frottole scoprendo che la nonna ebrea non è mai esistita in realtà, ma aveva fatto la dentista ed era cristiana e sposata con un protestante di nome Rudolf Hingst.
Le menzogne sono costate alla storica conseguenze pesanti come il ritiro del premio vinto nel 2017 e la chiusa del tanto caro blog. Il suo avvocato ha provato un salvataggio in extremis affermando che la sua “è letteratura e non giornalismo o storie”.