Paolo Martini
Lo scrittore statunitense Herman Wouk, decano dei romanzieri storici a livello mondiale, narratore di appassionate storie belliche e di vicende legate alla sua fede ebraica, è morto nel sonno, nella sua casa di Palm Springs, in California, dopo aver vissuto a lungo a Washington. Avrebbe compiuto 104 anni tra dieci giorni. L’annuncio della scomparsa è stato dato dal suo agente letterario.
Wouk è autore di numerosi romanzi, tradotti in 29 lingue. Il suo capolavoro è considerato “L’ammutinamento del Caine” (vincitore nel 1951 del Premio Pulitzer), affresco storico a forti tinte, oggetto di fortunati adattamenti per il teatro a Broadway (1953) e per il cinema (1954), con il film diretto dal regista Edward Dmytryk, con Humphrey Bogart nella parte del comandante Queeg.
Wouk è anche l’autore di “Marjorie Morningstar. Sotto una coperta di stelle”, che uscì nel 1955 diventando un bestseller di enorme successo e un film diretto da Irving Rapper, con Natalie Wood nei panni della protagonista. Il romanzo gli valse la copertina del “Time”. Tra i molti romanzi di Wouk pubblicati in Italia figurano “Questo è il mio Dio”, “Il ragazzo della città”, “Sangue giovane”. Ha fatto della guerra uno dei motivi ricorrenti della sua narrativa: in questo ambito spicca “Venti di guerra”, in cui vengono descritti gli avvenimenti che diedero inizio al secondo conflitto mondiale, a partire dal marzo 1939 fino all’ingresso in guerra degli Stati Uniti nel dicembre 1941. Il romanzo ha ispirato l’omonimo “Venti di guerra”, la serie televisiva in sette puntate del 1983 diretta da Dan Curtis e interpretata da Robert Mitchum, Ali MacGraw, Jan-Michael Vincent e John Houseman.
Nato a New York il 27 maggio 1915 da una famiglia di ebrei russi, durante la seconda guerra mondiale Wouk prestò servizio in marina e poco dopo pubblicò i primi romanzi (“Aurora Dawn”, 1947; “City boy”, 1948).
E’ autore della commedia “Nature’s way” (1957), del libro di saggi “This is my God” (1959). Tra le opere più recenti, sono inoltre da segnalare: “The hope” (1993); “The glory” (1994); “The will to live on: the resurgence of jewish heritage” (2000), un saggio narrativo in cui racconta l’importanza delle radici ebraiche nella cultura; “A hole in Texas” (2004).
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